giovedì 31 marzo 2011
Scene da un'Italia in codice rosso
La notte è il tempo dei bilanci della giornata e ieri davanti alla tv ho sbocconcellato scene di vita quotidiana di un giorno qualunque in questa penisola strana. Così ho messo giù due righe che sembrano un testamento.
Italia: addì 30 marzo 2011, 150esimo anno dell'era unitaria.
Caro concittadino, caro vicino di casa, compagno di lavoro, caro sconosciuto che passi per strada: questa è un'Italia da codice rosso. E' un Italia da curare, di quei malati che al pronto soccorso arrivano in sirena, hanno la corsia preferenziale e di solito finiscono direttamente in sala di rianimazione, se prima non deviano verso l'obitorio. E' un Italia che si crede Batman, ma è solo Bombolo, che ha il costume del supereroe, ma la pancia da dipendenza da hamburger. Che affronta i problemi come si gioca alla lotteria, incrociando le dita, più che i neuroni. Che fa politica come un tempo si faceva la campagna del grano, a torso nudo, con le telecamere delle tv invece delle vecchie cineprese dell'Istituto Luce.
Guardo video come questo e mi chiedo in che cinematografo sono andato, ma purtroppo è lo spettacolo triste della politica.
Rivedo scene come queste e mi chiedo dove è finito il legislatore saggio e lungimirante che fa gli interessi di una nazione e di tutti i cittadini.
Guardo contestazioni così e mi chiedo se alla morte per cause naturali questa Italia non stia preferendo il suicidio.
Italia: addì 30 marzo 2011, 150esimo anno dell'era unitaria.
Caro concittadino, caro vicino di casa, compagno di lavoro, caro sconosciuto che passi per strada: questa è un'Italia da codice rosso. E' un Italia da curare, di quei malati che al pronto soccorso arrivano in sirena, hanno la corsia preferenziale e di solito finiscono direttamente in sala di rianimazione, se prima non deviano verso l'obitorio. E' un Italia che si crede Batman, ma è solo Bombolo, che ha il costume del supereroe, ma la pancia da dipendenza da hamburger. Che affronta i problemi come si gioca alla lotteria, incrociando le dita, più che i neuroni. Che fa politica come un tempo si faceva la campagna del grano, a torso nudo, con le telecamere delle tv invece delle vecchie cineprese dell'Istituto Luce.
Guardo video come questo e mi chiedo in che cinematografo sono andato, ma purtroppo è lo spettacolo triste della politica.
Rivedo scene come queste e mi chiedo dove è finito il legislatore saggio e lungimirante che fa gli interessi di una nazione e di tutti i cittadini.
Guardo contestazioni così e mi chiedo se alla morte per cause naturali questa Italia non stia preferendo il suicidio.
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2 commenti:
Caro Toresini
come al solito concordo con la sua visione delle cose. Mi permetto di esprimere il mio profondo disgusto e la VERGOGNA che in me suscita vedere e leggere di spettacoli ignobili come questi.
Non considero italiani i berlusconoidi, massa di cloni ebeti capaci solo di rispondere a comando, però penso he questo bel paesino ce l'abbiano regalato anche a tutti quelli che negli anni passati e fino allo scorso anno mi dicevano "il problema non è berlusconi", "il problema non è la Lega" (lo disse di fronte ad una platea di immigrati il sindaco Paroli), "bisogna smetterla di attaccare berlusconi".
Questa gentaglia mi disgusta quasi più della masnada di leccaculo che il berlusconismo ha cresciuto e allevato ad ogni livello e in ogni ambito. ebbene vadano un po' a cagare, questi uomini cosidetti "liberi" o "liberali" o come diavolo si chiamano, che di fronte ad un conflitto di interessi grande come il sole hanno sempre girato la testa, hanno continuato ad osannare il Sultano fino all'altro ieri e di fronte alle strumentalizzazioni, alle continue violazioni dell'etica politica e umana hanno preferito sbrodolare ciarpame, ridere della rabbia di molti, minimizzare le questioni, parlare alle viscere piuttosto che ai cervelli, annichilire con una dialettica da bar dello sport ogni discorso, solo per il fatto di VOLERE dimostrare una ragione inesistente. Idioti che anche adesso, nonostante tutto "invidiano" la fortuna del Sultano Bugiardoni.
Beh io non ho problemi a dirlo: "non vorrei mai essere come Silvio Berlusconi! perchè di tanti soldi non saprei nemmeno che farmene. Vpoglio solo il giusto per campare, perchè le cose belle della vita, molto spesso sono gratis o comunque possono avere costi assai contenuti.
invece dobbiamo crederci ricchi (anchee se non lo siamo) e pipparci questa bella merda che è colpa di una serie di soggetti. Grazie quindi ai "vetero neo fascisti", ai "moderati", ai "finti socialisti", agli irriducibili estimatori di Craxi, ai democristiani con la coda di paglia, agli zerbini di ogni ordine e grado, ai puzzoni da rotary club, a quelli che "il SUV? sono libero di comprarmene anche 100 se posso", ai mafiosi e a chi ci fa ancora affari (per tornaconto o per paura), ai "ghe pensi mi" di tutti i colori politici che credono di essere indispensabili alla causa umana e incece non contano un beneamato cazzo.
Io la pazienza l'ho esaurita da tempo e sono stufo di invidiare i magrebini che almeno hanno il coraggio di metterci la faccia e prendersi le botte, mica come questo popolo di cialtroni e pecoroni che preferisce gli aperitivi, gli occhialoni da trionista o starsene seduto a rimpinzarsi di Tg1 o Tg5 (c'è poca differenza), Grandi fratelli Amici e isole dei merdosi, piuttosto che guardare in faccia la realtà: siamo lo zimbello del mondo, siamo un paese in declino culturale, economico, sociale, morale, mentale, stiamo precipitando e chiediamo aiuto a chi ci ha spinto nel baratro.
NON SI ERA MAI VISTA L'ITALIA COSI' IN BASSO. MAI! Il tutto - come sempre - grazie ai soliti ignavi.
Jebediah Wilson
Lucida analisi, Marco...ma sapere che per molti altri tutto questo è "normale" o "meraviglioso", mi getta nello sconforto. E aggiungo: avvertire un allontanamento da parte di persone che non condividono il tuo pensiero (o il fatto che tu lo esprima) quasi fossi un pericolo, un nemico, è ancora più deprimente...
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