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giovedì 24 febbraio 2011

Una donna premier per salvarci dal naufragio

(Picasso: Due donne che corrono sulla spiaggia)
Famiglia Cristiana ha le idee chiare."Impazziti. Così sembreremmo a chi arrivasse d’improvviso tra noi. E così sembriamo alle democrazie occidentali nostre amiche. Usciti dal fascismo, capaci di una formidabile ricostruzione morale e materiale, vincitori sul terrorismo, progrediti con istituzioni fondate su una bella Costituzione, abbiamo preso a demolire la nostra casa: la patria, nell’anniversario dei suoi 150 anni" scriveva ieri sul sito web del settimanale cattolico il magistrato Adriano Sansa. La nostra democrazia si sta sciogliendo osserva ancora il settimanale paolino e conclude: "Stiamo per ottenere un singolarissimo risultato, un primato nella storia: una democrazia che si scioglie, si auto-affonda; una cittadinanza che rinuncia a istituzioni conquistate con fatica e drammatici passaggi perde l’orgoglio di sé e si consegna a un capo. Che la tratterà come ora tratta le donne".
Ma davanti a simili scenari Famiglia Cristiana ha lanciato nei giorni scorsi una proposta: "Una donna a Palazzo Chigi". Secondo Francesco Anfossi che il 17 febbraio ha firmato una nota on line, il paese è ormai pronto per una candidatura femminile. "Non è una battuta - osserva -, è un auspicio, che tra l’altro si fa strada non soltanto nell’opposizione, ma anche negli ambienti della maggioranza (senza troppo alzare la voce per non irritare il sultano). L’avanzata delle donne in politica è un dato ormai assodato a livello europeo. (...) E’ innegabile che la presenza di una rappresentante del gentil sesso servirebbe a uscire dallo spaesamento e a recuperare, non solo sul piano dell’immagine internazionale, il decoro perso nei mesi precedenti e lo squallido spettacolo di mercificazione femminile che è stato fatto a tutti i livelli. “Quando gli uomini creano disordine, arrivano le donne a rimettere a posto le cose”, ha scritto Barbara Palombelli sul “foglio” di Giuliano Ferrara. Aggiungendo che dopo le manifestazioni di piazza del 13 febbraio “un partito al femminile sarebbe l’unico approdo possibile e logico”.
Sono le donne, con la loro concretezza, il loro pragmatismo, la loro pulizia morale, il loro senso della maternità, la loro onestà di fondo, a dimostrarsi migliori degli uomini. Sarebbe una sorta di riscatto per quest’Italia nell’angolo grottesco di un “machismo” imbelle, che ci rende zimbelli agli occhi dell’Europa e del mondo. Una donna a Palazzo Chigi. Parafrasando uno degli slogan delle manifestazioni di domenica: se non ora, quando?".
Famiglia Cristiana ha pure messo a punto un sondaggio con 14 candidate, da Rosy Bindi (lanciata recentemente anche da Vendola) a Letizia Moratti, da Daniela Santanchè a Susanna Camusso, da Emma Marchegaglia a Giulia Buongiorno, da Maristella Gelmini a Laura Boldrini. Una classifica che vede in testa nelle preferenze Rosy Bindi (secondo una tradizione cattolica che molto si identifica con i lettori del settimanale), ma anche Emma Bonino, Emma Marcegaglia e Giulia Buongiorno si difendono bene.
Insomma: le donne ci salveranno dalla deriva? Ci riscatteranno dal degrado? Se è vero cio che diceva De Gasperi, ovvero che "le donne sono più aperte alle ragioni ideali che agli opportunismi", forse un futuro in rosa, per il Paese, potrà essere un futuro migliore di questo presente.





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