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lunedì 21 febbraio 2011

Le case del Pat e il Pd-Tafazzi

Pat  sta per Pio Albergo Trivulzio, una Residenza sanitaria assistita che a Milano, dove è nota con il nome di Baggina, è una istituzione. In questi giorni i vertici del Pat sono al centro della bufera per la gestione del proprio patrimonio immobiliare, case e palazzi donati nei secoli da decine di benefattori che, secondo le contestazioni sulle quali indagano Corte dei conti e Procura sarebbero stati dati in affitto (in alcuni casi anche  alienati) a prezzi di assoluto favore agli amici degli amici (vip, giornalisti, politici). Insomma, un'affittopoli in piena regola che alla vigilia delle elezioni amministrative di Milano ha il vigore della bufera. E così piove anche sul candidato sindaco del Centrosinistra Giuliano Pisapia, avvocato, ex parlamentare di Rifondazione, l'uomo che ha battuto alle primarie Stefano Boeri, architetto, candidato ufficiale dei vertici milanesi del Pd. La compagna di Giuliano Pisapia, Cinzia Sasso, giornalista di Repubblica, è inquilina del Pat. Lo ha detto lei stessa autodenunciandosi in una lettera a Repubblica e spiegando che quella casa era stata affittata ad equo canone nel 1988 da lei, appena arrivata a Milano da Venezia, e dall'ex marito (pure giornalista). Una casa sulle cui tracce erano stati messi dall'allora sindaco Pillitteri, che aveva consigliato loro di fare domanda ad alcuni enti. Dopo la separazione, la giornalista era subentrata nel contratto d'affitto e nel 2008 la locazione non è stata più rinnovata perchè Cinzia Sasso era intenzionata a cambiar casa.
Cinzia Sasso e Giuliano Pisapia
Una scelta - ha spiegato oggi ai giornali Giuliano Pisapia, che in quella casa non ha mai abitato - dettata sia dalla volontà di andare a vivere insieme, sia da una questione di opportunità "perchè - ha aggiunto - se voglio amministrare la città non posso avere la compagna che vive, per quanto in modo legittimo, nella casa di un ente controllato". La casa della coppia, che doveva essere pronta a novembre ha subito dei rallentamenti e non è ancora stata consegnata, ma ora che la battaglia elettorale si è fatta dura, Cinzia Sasso lascerà l'appartamento per un'altra casa entro due settimane.
Ovviamente sul caso-Pisapia si è scatenato il putiferio, quella macchina del fango che lo stesso candidato si è sentito in dovere di denunciare nel suo blog. Ma se appare normale che le opposizioni chiedano al candidato di fare un passo indietro (spostando peraltro il tema del dibattito dalla necessità di una oculata gestione del patrimonio di un ente alla criminalizzazione degli inquilini, finiti nella bufera spesso senza alcuna ragione), meno normale appare che ad alcuni esponenti del centro sinistra utilizzino il caso per vendicarsi della non splendida figura fatta alle primarie. Insomma sul caso Pat nel Pd sembra forte la tentazione di regolare alcuni conti in sospeso con il candidato Pisapia. "Non voglio pensare - osserva oggi sul Corriere Salvatore Veca - che qualcuno utilizzi Affittopoli per ragioni di rivincita su un candidato serio come Giuliano Pisapia del tipo "ecco, meritava di vincere l'altro" e cioè Boeri. Sarebbe una follia. Soprattutto alle porte di una campagna elettorale durissima". Veca parla senza mezzi termini della vocazione Tafazzi del Pd in queste situazioni e i tanti silenzi dello schieramento in questi giorni fanno pensare ad un centro sinistra quasi compiaciuto dell'inciampo del candidato sindaco, quasi scordandosi che è colui che dovrebbe condurre la sinistra alla difficile impresa di conquistare Milano. Davanti a questo triste spettacolo di autolesionismo (segno distintivo di una sinistra allo sbando a Milano come a Roma) il Pd potrebbe ingaggiare come motivatore Gianni Morandi, il cui suo "stiamo uniti", pronunciato mille volte sul palco di Sanremo, rischia di essere il vero tormentone dell'edizione 2011 del festival.

Ps: mi corre l'obbligo, a scanso di equivoci, di fare alcune precisazioni. Mi sono imbattuto in Giuliano Pisapia per ragioni professionali. Ho avuto modo di conoscerlo come avvocato e come parlamentare (è stato presidente della Commissione giustizia) e ho sempre apprezzato la lucidità delle sue proposte in tema di giustizia e di riforme (quasi una rarità di questi tempi) e l'attenzione riservata a temi scottanti come carceri e tossicodipendenze. Per questo motivo Pisapia ha la mia stima anche come candidato sindaco di Milano. Ho lavorato spesso a fianco di Cinzia Sasso (di cui, nella colonna qui a destra ospito da tempo il blog dedicato alle donne che cura su Repubblica.it) e la ritengo una professionista seria dalla quale si ha sempre qualcosa da imparare. Insomma, visto che il Pd latita, mi sento di esprimere ad entrambi la mia solidarietà per questa vicenda.

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