Tom Water (in piedi) e Kevin Jordan dopo l'intervento (da www.latimes.com) |
Ieri la rete e i giornali hanno raccontato un'altra storia da incorniciare: quella di Tom Walter, allenatore della squadra di baseball del college di Wake Forrest, che ha donato un rene a Kevin Jordan, matricola e giovane promessa del baseball, sofferente di una insufficienza renale che lo ha presto costretto alla dialisi in attesa di un trapianto. Il donatore, però, non era reperibile fra i famigliari per incompatibilità, affinità biologica, invece, trovata, scherzi del destino, in Tom Walter, che non ha esitato un istante pensando a cosa avrebbe dovuto fare.
"Quando reclutiamo i nostri ragazzi – ha spiegato Walter – parliamo di appartenenza a una famiglia e della necessità di fare sacrifici. Ma la cosa è reciproca, e noi la prendiamo molto seriamente. Dite che sono stato coraggioso? Mai quanto Kevin, che provava comunque a seguire i corsi nonostante la malattia. Ora io e lui siamo legati per sempre. Ora l’importante è che lui non debba più essere attaccato a una macchina per la dialisi e che io possa tornare a correre e a giocare con i miei ragazzi. Se poi dovesse addirittura riuscire a tornare a giocare, beh, allora sarebbe una grandissima storia. Ma, per ora, voglio soltanto che possa tornare ad avere una vita normale e a essere un normale studente di college".
E' un individuo unico, dicono di coach Walter in quell'angolo di Stati Uniti, e qualcuno qui in Italia ha già dedicato questa storia a Riccardo Riccò, anche lui atleta a rischio dialisi, ma per sudditanza nei confronti di uno sport malato e non per un destino ingrato. Pedala, Riccardo, pedala: la gara della vita è tutta un'altra salita. Parola di coach Walter.
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