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venerdì 8 gennaio 2010

Tettamanzi, Monari, la chiesa, l'immigrazione, le polemiche


Monsignor Dionigi Tettamanzi non fa troppi giri di parole e in una ricorrenza come l'Epifania, tradizionalmente nota nella Chiesa come la festa delle genti, il segno dell'Universalità della Chiesa, è andato dritto al tema dell'integrazione, mettendo il dito su una ferita aperta e scatenando una serie di polemiche.
"Le famiglie dei migranti - ha spiegato nella sua omelia, molto dedicata ai bambini - diventano oggetto di proposte dal sapore nascostamente discriminatorio, fatte passare, invece, come forme di saggezza culturale e di necessità politica. A pagarne le conseguenze sono per lo più i giovani. Così come accade quando, con gesti sociali e politici gravemente diseducativi, si negano diritti propri dei ragazzi e dei giovani. Senza il rispetto per i diritti umani elementari non ci può essere “bene comune".

Carissimi genitori migranti: abbiamo bisogno di una maggiore unità tra noi e di una volontà più decisa ed energica nel portare avanti progetti educativi nuovi per questa nuova società in cui avete scelto di vivere. In questa società italiana sempre più composta a buon diritto da cittadini di altre nazionalità, abbiamo bisogno di far emergere il meglio che è in ciascuno di noi. Abbiamo bisogno di una riflessione profonda e condivisa sui valori della persona, della cittadinanza e dell’appartenenza religiosa.
In questo nostro Paese, in questa nuova Milano - formata da tutti noi, milanesi di vecchia e di nuova data -, abbiamo bisogno di un miracolo".
Invece di seguire il sogno di un miracolo, la sollecitazione ad un cambio di mentalità difficile ma necessario, si è preferito al solito buttarla in politica con qualche critica articolata ("L'integrazione è nei numeri, a Milano risiedono quasi 200 mila stranieri. Persone che in città hanno trovato casa, lavoro e accoglienza" Riccardo De Corato, vicesindaco Pdl) e con qualche valutazione un po' meno pertitente ("Noi non cacciamo nessuno, vogliamo solo che si rispettino le regole, e sull'altare con i Rom avrei voluto vedere qualche operaio in cassa integrazione . Ci sono anche i problemi italiani..." Davide Boni, assessore regionale della Lega, che sembra dimenticare come la diocesi di milano in un anno abbia raccolto nel fondo "Famiglia-Lavoro" oltre 6 milioni e mezzo di euro che hanno già aiutato 2333 famiglie in difficoltà).
E a Brescia cosa è accaduto? Il vescovo Luciano Monari si è affidato a frasi forse meno polemiche, ma non per questo meno risolute: "Voi venite dal mondo intero; siete stati portati a Brescia dalle necessità concrete delle vostre famiglie. Bene, a Brescia siete a casa vostra, qui trovate la stessa chiesa che vi ha generato alla fede, trovate lo stesso Cristo che vi è stato annunciato, lo stesso Spirito che vi ha santificato. (...) La Chiesa bresciana farà quello che le è possibile. Ma al di là di questo vorremmo che sentiste, qui a Brescia il calore della Chiesa in cui siete nati e dalla quale avete ricevuto il vangelo. Quando frequentate le parrocchie, non sentitevi come estranei accolti provvisoriamente ma come persone che vivono nel loro ambiente, in quello spazio che Dio ha creato per loro". Un bello stimolo per tutti, a meno di non fare come sempre: buttarla in politica dando un colore anche ai paramenti dei prete e polemizzando così su tutto per non risolvere niente.

L'omelia dell'Epifania del Vescovo di Brescia Luciano Monari

L'omelia dell'Epifania dell'Arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi

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