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mercoledì 20 gennaio 2010

Immigrazione e Comuni: altra bocciatura. Non era meglio pensarci prima?


Dopo il Tar. il tribunale ordinario. Non c'è pace per i comuni bresciani e per le loro delibere che prevedono borse di studio e assegni di merito per soli italiani. E' arrivata dal Tribunale di Brescia nei giorni scorsi la bocciatura dei bandi e delle delibere dei comuni di Castelmella e Chiari. Il principio? Il testo unico sull'immigrazione laddove prevede che deve essere considerato discriminatorio «ogni comportamento che direttamente o indirettamente comporti una distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata su razza, colore, ascendenza, origine nazionale o etnica, convinzioni e pratiche religiose». Prevedere, dunque, una distinzione basata sulla cittadinanza italiana è - per i giudici - discriminatorio.
E non si tratta di buonismo, ma di buon senso, di quella regola che sta alla base - si diceva una volta - della civile convivenza democratica. E i comuni censurati? Castelmella, solo a sentir parlare di ricorso in tribunale aveva già riaperto i termini del bando e modificato le regole di accesso, mentre l'avvocato-senatore leghista sindaco di Chiari, Sandro Mazzatorta, ha abbozzato una linea difensiva talmente poco convinta che non farà barricate davanti alla decisione dei giudici. Allora sorge spontanea una domanda: se si era così sciettici sulla correttezza giuridica di quelle delibere, non sarebbe stato più responsabile evitare di enunciare principi palesemente discriminatori?

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