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sabato 23 gennaio 2010

Processo breve, quando è l'inizio di una lunga agonia


Mettereste un motore Ferrari alla vostra auto senza adottare una serie di accorgimenti per evitare di uscire di strada alla prima curva?
Comprereste un diamante da migliaia di euro Se a malapena arrivate alla fine del mese?
Certo che no, che domande.
Eppure in Italia si fa anche questo. C'è un settore della pubblica amministrazione, quello della giustizia, che è arrivato al punto da non avere la carta igienica per i bagni, i soldi per le ore straordinarie dei dipendenti, i denari per pagare chi trascrive ciò che succede nelle udienze dei processi. Eppure a questa Cinquecento male in arnese gli si impone di andare come una Ferrari, di celebrare i processi in termini rapidi e precostituiti, pena l'estinzione dei reati. Eppure quella Ferrari imposta per legge dovrà continuare anche a percorrere le vecchie e tortuose strade di sempre, fatte di procedure farragginose, curve continue e stop inattesi come un errore di notifica, manna per gli avvocati sempre in cerca di un rinvio.
Ma perchè davanti ad una riforma tanto importante come quella di una giustizia dai tempi certi, non si è arrivati dopo una complessiva opera di rivitalizzazione dell'intero sistema (più risorse, più personale, procedure più snelle e meno farragginose, riforma dei comportamenti penalmente rilevanti - in Italia si processa anche chi abbandona un frigorifero per strada senza pensare che, forse, sarebbe meglio una salatissima sanzione amministrativa)?
La domanda andrebbe rivolta ai senatori della repubblica che hanno approvato la proposta del governo sul Processo breve, che eccezionalmente avrà anche efficacia retroattiva (giusto per comprendere alcuni processi a carico del premier) e rappresenterà, così, un bel colpo di spugna per tante indagini, anche importanti, non ancora arrivate in Cassazione.
Cosa accadrà con il processo breve?
Ecco il quadro catastrofico dipinto da Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera.
"FRETTA ERRORI E CONSEGUENZE: MANCA UNA RIFORMA DI SISTEMA"

Anche Carlo Federico Grosso su "La Stampa" traccia un panorama non edificante sul tema:
"LA SFIDA DELLA POLITICA"

QUI SOTTO; INFINE, LUCIANA LITIZZETTO PARLA DEL PROCESSO BREVE A MODO SUO.

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