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martedì 12 gennaio 2010

Italiani razzisti? Forse no, si sentono solo più "fichi"


"Italiani razzisti? Non direi in modo secco, nel senso classico del termine. Sono invece convinti di essere superiori per colpa di un super-ego legato alla storia che hanno alle spalle. Comunque sia si sentono più intelligenti, più svegli, migliori... mi verrebbe da dire "più fichi". Il grande poeta romano Giuseppe Gioacchino Belli nel 1830 irrideva inglesi, francesi, tedeschi che venivano a visitare la città eterna. Persino il più plebeo dei romani avvertiva un senso di superiorità verso questi stranieri, magari coltissimi, che venivano a studiare la loro città". Giuseppe De Rita, sociologo e fondatore del Censis si esprime così parlando degli scontri di Rosarno e del nostro rapporto con l'immigrazione sulle colonne del "Corriere della Sera". E noi tutti, italiani medi, tiriamo un sospiro di sollievo: non siamo razzisti e, talvolta, crudeli. Siamo solo degli inguaribili stronzi...

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