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mercoledì 27 gennaio 2010

27 gennaio 2010: perchè ricordare... La storia di un castagno


"Quelli che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo".
George Santayana (da "La vita della ragione")

Oggi, nel giorno in cui al termine della seconda guerra mondiale (era il 1945) le truppe alleate entrarono nel campo di Auschwitz e liberarono ciò che rimaneva di un genocidio, si celebra la "Giornata della Memoria". Si celebra e molti si chiedono ancora cosa voglia dire ricordare quegli anni e quei massacri. Basta sfogliare i giornali di questi giorni per scoprire che un vescovo polacco, tale Tadeusz Pieronek (non un prelato qualunque, ma l'ex presidente della conferenza episcopale di quel paese), avrebbe usato (il condizionale è d'obbligo nel consueto balletto tra dichiarazioni e successive precisazioni, tentando di accreditare il principio che se le cazzate si dicono non necessariamente si pensano) parole non troppo eleganti a commento dell'Olocausto. Basta parlare ai ragazzi del Terzo millennio e anche a quanti ragazzi non lo sono più per riscoprire propositi turpi e mai sopiti che assomigliano troppo alla voglia di pulizia etnica.
Ecco quindi la necessità di non spegnere il lume del ricordo e della ragione su ciò che è stato. Elena Loewenthal   offre su La Stampa un interessante decalogo di domande e risposte sulla Shoah che con semplicità aiuta a ricordare il distastro delle coscienze che si consumò in quegli anni e che nessuno vorrebbe rivivere oggi.
Esiste on line un monumento interattivo che aiuta a ricordare: è un castagno, il castagno che Anne Frank vedeva dalla sua casa rifugio. E' un albero al quale ognuno può posare una foglia a perenne memoria. Su quell'albero io e i mei figli qualche tempo fa abbiamo messo la nostra foglia che ora convive con quelle di bambini e uomini americani e spagnoli, danesi e brasiliani, australiani e inglesi in un'unica grande comunità del ricordo. Sotto l'albero poi fioriscono contributi e riflessioni ispirate alla piccola Anne, disegni, poesie, fotografie su bontà, libertà, altruismo. Così capita di leggere, nelle parole di Ivana Rocco (napoletana classe 1995) che:

"Libertà è il rumore delle foglie che si muovono al vento
libertà è un aquilone nel cielo
libertà è quando sull'altalena voliamo fin quasi a toccare il cielo
libertà è quel sentimento che nessuno può toglierci
libertà è tutto ciò che di bello c'è in questo mondo
libertà è tutto quello che rimarrà alla nostra anima dopo la morte".

L'albero di Anne insomma continua a far crescere spiriti liberi. Spiriti liberi che oggi vogliono fermarsi a ricordare.




ECCO ALCUNI LINK SULLA GIORNATA DELLA MEMORIA:
Ucei - Unione delle comunità ebraiche italiane
Il museo della Shoah del centro di documentazione ebraica contemporanea
Guida ai 10 film più belli sulla Shoah
Il centro internazionale di studi Primo Levi

VIDEO RICORDI SULLA SHOAH:

MILANO: IL BINARIO 21
Il 30 gennaio 1944 dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano una umanità dolente, composta di cittadini italiani di religione ebraica di ogni età e condizione sociale, veniva caricata tra urla, percosse e latrati di cani su vagoni bestiame. All'alba di una livida domenica invernale più di 600 persone avevano attraversato la città svuotata partendo dal carcere di San Vittore su camion telati e avevano raggiunto i sotterranei della Stazione Centrale con accesso da via Ferrante Aporti. Tutti loro, braccati, incarcerati, detenuti per la sola colpa di esser nati ebrei partivano per ignota destinazione. Fu un viaggio di 7 giorni passati tra sofferenza e ansia. I bambini da 1 a 14 anni erano più di 40, tra di loro Sissel Vogelmann di 8 anni e Liliana Segre di 13. La signora Esmeralda Dina di 88 anni era la più anziana. All'arrivo ad Auschwitz la successiva domenica 6 febbraio circa 500 fra loro vennero selezionati per la morte e furono gasati e bruciati dopo poche ore dall'arrivo. Dal binario 21 era già partito un convoglio con quasi 250 deportati il 6 dicembre del 1943, ne sarebbero partiti altri fino a maggio del 1944. Il binario 21 è ancora lì in disuso. E' di oggi la notizia che diventerà il fulcro di un memoriale milanese della Shoah.


RICORDO DI PRIMO LEVI (guarda anche la playlist su You Tube)



 MUSICA E CINEMA







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