Subscribe Twitter FaceBook

venerdì 31 dicembre 2010

2011: e se fosse l'anno del buon gusto?


"L'intelligenza è veramente una questione di gusto: gusto nelle idee".
Susan Sontag
Che 2011 mi piacerebbe? Che anno nuovo vorrei augurare ai miei amici e - perchè no? - ai miei nemici. Mentre scrivo il telefonino squittisce come un sorcio rimandando la notizia dell'ultima ora: "Militare italiano ucciso in Afghanistan". Così ti verrebbe voglia di dire: vorrei un 2011 di pace. Troppo facile, però, immaginarsi l'inimmaginabile, pensare possibile l'impossibile.
Allora non ti resta che volare basso dare credito alle volontà di ognuno, pensare che con un po' di sforzo forse ce la possiamo fare. Come mi piacerebbe il 2011? Vorrei che fosse l'anno del buon gusto. Un anno senza l'esagerazione del troppo che storpia, senza la vita esagerata, senza il bunga bunga a tutti i costi. Un anno senza i giovanilismi, senza le tinture per i capelli, le labbra a canotto, le tette di plastica, le facce di plastica... i cervelli di plastica. Un anno con la sana consapevolezza dei propri limiti, con la saggezza degli avi, con la moderazione dei saggi: senza viagra, senza la maglietta di superman, senza quella vita spericolata che abbiamo sempre cantato e mai praticato, senza quei tacchi a spillo e quelle mutande leopardate che farebbero ridere i nostri figli come mai ci siamo permessi di fare noi con i nostri "vecchi".
Vorrei augurare un 2011 da giovani dentro, nelle idee e nella volontà, più che da scalatori dell'ovvio, da tronisti della carriera, da cafonal dei tempi moderni. Vorrei augurare un 2011 da praticanti della realtà che non rinunciano ai sogni, più che da utilitaristi dell'oggi, sperando, a torto, di dominare il domani.
Vorrei augurare a tutti un 2011 carico di contributi al bene comune, carico di idee. Del buon gusto delle idee.
Un felice 2011 a tutti...



1 commenti:

MdC ha detto...

Prima di tutto buon anno a lei caro Toresini.

Se si parla di buon gusto non posso esimermi dall'esprimere un commento visto che da sempre sono cultore del suddetto. oltre che della pacatezza, della moderazione e del confronto (all'americana).

la maglietta di superman l'ho indossata - per la prima e ultima volta - a diciotto anni... avevo i capelli viola e facevo la fila per entrare al Mazoom, poi uno dei miei cosiddetti amici è stato male e si è tornati tutti a casa con le nostre magliette di superman, i capelli viola e le pive nel sacco... non sono più tornato al Mazoom da allora. ed è una delle cose migliori che abbia mai fatto insieme a certe lettere inviate ad un tale (non babbo natale).

Niente a che vedere con certa vita spericolata che spero di non rivivere più... come quando abbiamo rischiato di ammazzare uno tirando bottiglie dal blacone o come quando ci si sdraiava nel bel mezzo dell'autostrada Malaga - Marbella per dimostrarci di essere davvero fighi nel nostro essere imbecilli.

Per questo ho deciso di sposare la causa anti-giovanilista e rilanciare la cultura del "vecchismo". A tal proposito posso dire con orgoglio che, a San Silvestro, mi sono addormentato per ben due volte prima della mezzanotte e che alle ore due ero già a roncare nel letto. E forse anche per questo ho ancora tutte le dita ad entrambe le mani. mica come quella volta che mi è rimasto il raudo incastrato nella manica del bomber... ma quella è un'altra storia. Viva la vecchiezza.

PS

Per i sogni invece... - parafrasando l'intestazione del suo bel blogghettino - ci stiamo attrezzando. Non gliene avanzerebbe mica uno che non usa più?

saluti