mercoledì 1 dicembre 2010
Adro, se il giudice fa quello che dovrebbero fare le istituzioni
Se calano definitivamente i soli delle Alpi sulla scuola di Adro ad opera di un giudice del lavoro, la riflessione sorge spontanea: perchè in Italia per una cosa che pare normale come togliere dei simboli che ormai tutti identificano come quelli di un partito da una scuola deve intervenire un magistrato (peraltro un magistrato del lavoro che, per definizione, deve tutelare i diritti dei lavoratori e non, in generale, quelli dei cittadini) e non le istituzioni? Perchè fino ad ora quelle istituzioni hanno saputo produrre, su iniziativa del dirigente scolastico lasciato, in solitudine o quasi, a gestire un conflitto di competenze non semplice, solamente un'opera di cammuffamento e nascondimento dei simboli, mentre il giudice ha detto quello che tutti si aspettavano di sentire (i simboli non vanno nascosti, ma cancellati con spese a carico del Comune)?
Un vuoto legislativo? Un'inerzia delle istituzioni? L'incapacità di queste ultime si smarcarsi dalla politica, perseguendo gli interessi dello Stato e dei suoi cittadini a prescindere dall'orientamento politico?
Urgono risposte, altrimenti ha ragione il sindaco di Adro Oscar Lancini, che ora il Sole delle Alpi vuole metterlo addirittura nel gonfalone del Comune.
Un vuoto legislativo? Un'inerzia delle istituzioni? L'incapacità di queste ultime si smarcarsi dalla politica, perseguendo gli interessi dello Stato e dei suoi cittadini a prescindere dall'orientamento politico?
Urgono risposte, altrimenti ha ragione il sindaco di Adro Oscar Lancini, che ora il Sole delle Alpi vuole metterlo addirittura nel gonfalone del Comune.
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1 commenti:
Purtroppo chi dovrebbe rispondere alle sue giuste domande, non ha alcuna capacità o preprazione o cultura (dello Stato) per poterlo fare.
Da Lancini al Prefetto, dal Ministro Gelmini al direttore Colosio, tutti gli attori "istituzionali" coinvolti a vario titolo in questa vicenda hanno guardato - come sempre - al misero tornaconto propagandistico/elettorale e non ai reali interessi dello Stato inteso come entità formata da 60 milioni di persone ognuna delle quali diversa dall'altra. E alla fine ha dovuto pensarci il preside.
Misero lo Stato che è forte con i deboli e straccione con i prepotenti.
Miseri noi. Misero me, però, brindo alla vita...
PS
Togli quei fottuti simboli e sloggia dal mio paese Oscar... (l'Italia, non Adro)
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