«L'ingresso e, soprattutto, l'uscita sono liberi». Detta così può sembrare una semplice informazione di servizio, ma se il luogo è la cella di un carcere l'indicazione ha il suo perchè.ECCO LA CELLA IN PIAZZA ALLESTITA AD ANCONA
Siete mai stati in carcere? Avete mai visitato una cella? Avete mai immaginato come si vive un'intera giornata in quattro metri per quattro, o poco più, in compagnia di altre persone che non vi siete scelti come compagni di avventura? Domenica e lunedì il carcere, per iniziativa del Garante dei detenuti e dell'Associazione carcere e territorio, con il patrocinio del Comune di Brescia approda in piazza Loggia. È qui, nel cuore della città, che verrà ricostruita una cella con dimensioni che riproducono quelle di un carcere, così come l'arredamento e le sbarre alle finestre. I visitatori capiranno così cosa vuol dire sovraffollamento, quanto sia difficile vivere quotidianamente , 22 ore su 24, all'interno di una cella dove spesso la porta è chiusa e lo spazio vitale è ridotto al minimo (tanto che bisogna mangiare a turni perchè il pavimento non può ospitare tutti in piedi contemporaneamente).
L'iniziativa è già stata sperimentata con successo in altre città italiane, da Ancona a Padova, e ha rappresentato l'occasione per avvicinare la società civile al difficile lavoro di avere un carcere più umano e una pena realmente educativa come vuole la Costituzione.
M.TOR.
sabato 18 settembre 2010
Metti una cella in piazza per capire il carcere
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