mercoledì 1 settembre 2010
Gheddafi: la Libia più italiana o l'Italia più libica?
Che desolazione. Dopo il Gheddafi show mi chiedo se sia la Libia diventata più occidentale, grazie all'ospitalità interessata (per via degli affari) dell'Italia, o se sia l'Italia che stia diventando un po' Libia. Del resto mi chiedo quale sia la differenza tra le hostess invitate alle lezioni coraniche del leader libico e le frequentatrici di Palazzo Grazioli di cui raccontano giornali e inchieste giudiziarie; tra le amazzoni del colonnello e le giovani, vallette, igieniste dentali e via discorrendo, che amano scortare il presidente del Consiglio.
Comunque sia mi pare che l'Italia abbia fatto la figura di chi non invita alla moderazione l'ospite che mette i piedi sul tavolo del salotto, che mangia con le mani e magari fa pure le puzzette. Abbiamo fatto la figura dei subalterni, davanti al dilagare di un leader i cui eccessi sono noti e prevedibili. Ma del resto, che pretendere da un paese come l'Italia in cui il proprio leader è noto al mondo per fare le corna nelle foto ufficiali, per fare "cucu" alle colleghe dell'Unione europea, che dice abbronzato al primo presidente afroamericano degli Stati Uniti. Insomma: lo stile non si improvvisa.
Comunque sia mi pare che l'Italia abbia fatto la figura di chi non invita alla moderazione l'ospite che mette i piedi sul tavolo del salotto, che mangia con le mani e magari fa pure le puzzette. Abbiamo fatto la figura dei subalterni, davanti al dilagare di un leader i cui eccessi sono noti e prevedibili. Ma del resto, che pretendere da un paese come l'Italia in cui il proprio leader è noto al mondo per fare le corna nelle foto ufficiali, per fare "cucu" alle colleghe dell'Unione europea, che dice abbronzato al primo presidente afroamericano degli Stati Uniti. Insomma: lo stile non si improvvisa.
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