Che 2011 mi piacerebbe? Che anno nuovo vorrei augurare ai miei amici e - perchè no? - ai miei nemici. Mentre scrivo il telefonino squittisce come un sorcio rimandando la notizia dell'ultima ora: "Militare italiano ucciso in Afghanistan". Così ti verrebbe voglia di dire: vorrei un 2011 di pace. Troppo facile, però, immaginarsi l'inimmaginabile, pensare possibile l'impossibile.
"L'intelligenza è veramente una questione di gusto: gusto nelle idee".Susan Sontag
Allora non ti resta che volare basso dare credito alle volontà di ognuno, pensare che con un po' di sforzo forse ce la possiamo fare. Come mi piacerebbe il 2011? Vorrei che fosse l'anno del buon gusto. Un anno senza l'esagerazione del troppo che storpia, senza la vita esagerata, senza il bunga bunga a tutti i costi. Un anno senza i giovanilismi, senza le tinture per i capelli, le labbra a canotto, le tette di plastica, le facce di plastica... i cervelli di plastica. Un anno con la sana consapevolezza dei propri limiti, con la saggezza degli avi, con la moderazione dei saggi: senza viagra, senza la maglietta di superman, senza quella vita spericolata che abbiamo sempre cantato e mai praticato, senza quei tacchi a spillo e quelle mutande leopardate che farebbero ridere i nostri figli come mai ci siamo permessi di fare noi con i nostri "vecchi".
Vorrei augurare un 2011 da giovani dentro, nelle idee e nella volontà, più che da scalatori dell'ovvio, da tronisti della carriera, da cafonal dei tempi moderni. Vorrei augurare un 2011 da praticanti della realtà che non rinunciano ai sogni, più che da utilitaristi dell'oggi, sperando, a torto, di dominare il domani.
Vorrei augurare a tutti un 2011 carico di contributi al bene comune, carico di idee. Del buon gusto delle idee.
Un felice 2011 a tutti...