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martedì 16 novembre 2010

Strage di piazza Loggia: aspettando la sentenza, sperando di essere in buona compagnia

Oggi pomeriggio, se le previsioni verranno rispettate, i giudici della Corte d'assise di Brescia lasceranno l'albergo  nel quale sono confinati da una settimana per la Camera di Consiglio. La lettura della sentenza è attesa per le 16, 16.30. Che verdetto aspettarsi?
Sinceramente non mi faccio troppe illusioni: i precedenti giudiziari milanesi (il processo per la strage di piazza Fontana e quello per la bomba alla Questura di Milano), attingendo nella sostanza alle medesime fonti, dopo i primi confortanti risultati, non sono stati consacrati da un verdetto di colpevolezza passato in giudicato. Così anche in caso di condanne, a Brescia  il percorso per arrivare al consolidamento di una verità giudiziaria è ancora lungo e irto di insidie. In ogni caso quello che si celebra questo pomeriggio in un'aula di giustizia è un rito alla quale la città non dovrebbe sottrarsi. Si corona, comunque vada, la volontà di questa città di fare memoria, di fare giustizia, di fare denuncia, di fare chiarezza.
In un mondo nel quale è facile dimenticare, mi piace ricordare quando il 23 maggio 1993 il giudice istruttore Giampaolo Zorzi consegnò alla città e alla giustizia bresciana una sentenza-ordinanza che chiudeva con un'archiviazione l'ultimo rivolo della seconda indagine sulla strage, ma indicava con forza e determinazione una vena lungo la quale scavare, tratteggiava quel marchio di fabbrica che, poi, con l'aiuto di qualche collaboratore di giustizia, divenne una certezza storica ad li là di ogni verità giudiziaria. E questa certezza storica sopravviverà alla sentenza di questo pomeriggio, ai tanti depistaggi, agli anni che si sono portati via molti potenziali indagati e sospettati, alla ragion di Stato che ancora oggi ha alimentato i molti, troppi, non ricordo, ai servitori dello Stato che hanno preferito il silenzio ad una autodifesa schietta è trasparente.
Comunque vada, non sarà una sentenza per vecchi, per storici e per famigliari in cerca di un posto dove lenire il dolore. Sarà una sentenza per una città che non vuole dimenticare, che vuole rinascere, che vuole trovare la strada per una riconciliazione e per una crescita collettiva.
Ecco perchè oggi pomeriggio sarebbe bello vedere in quell'aula qualche giovane studente, perchè nessuno più dica che la bomba in piazza Loggia l'hanno messa le Brigate rosse; sarebbe bello vedere il sindaco di centro destra perchè questa è una ferita aperta per tutti, così come l'assessore Andrea Arcai che sulla propria pelle ha provato, nel corso della prima indagine sulla Strage, cosa voglia dire depistaggio. Vorrei che ci fosse il Prefetto, in rappresentanza di un Stato che abbia finalmente il coraggio di far partire da Brescia quel lungo difficile cammino che porti gli italiani ad affrancarsi dai fantasmi della Strategia della tensione. Comunque vada, insomma, sarà una sentenza di speranza e carichi di speranza l'aspetteremo. Sperando di essere in buona compagnia.



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