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venerdì 19 novembre 2010

Strage di Brescia: ripassiamo la storia e cerchiamo di voltare pagina

Più passano i giorni più mi convinco che una sentenza diversa al processo per la Strage di Piazza della Loggia avrebbe potuto contribuire ad aprire un percorso nuovo di riflessione su quegli anni. Quella assoluzione ha ucciso la speranza: la speranza di poter voltare pagina, puntualizzare alcune verità e iniziare un percorso nuovo di confronto sulla storia di quegli anni bui. Invece siamo ancora qui a discutere delle infelici affermazioni ("infelici" è chiaramente un eufemismo) di un parlamentare come Viviana Beccalossi che ha spiegato nell'aula della Camera come i risultati dell'inchiesta su piazza della Loggia siano stati tanto scarnI perchè si è indagato solo a destra.
I pubblici ministeri e Manlio Milani (a destra in secondo piano)
Siamo qui ancora a confrontarci con chi fa finta di non sapere, con chi nega l'unica cosa certa di queste indagini  (le bombe degli anni '70 sono maturate negli ambienti della destra neofascista con appoggi e strumentalizzazioni dei servizi segreti deviati), con chi non rende giustizia allo sforzo di far finire nella terza inchiesta di Brescia come corpo del reato le prime indagini condotte sulla Strage che avevano mandato in  carcere esponenti della destra locale poi ampiamente scagionati.
Affermazioni come queste ci dicono solo una cosa: come sia ancora lungo il cammino per superare le contrapposizioni di parte, dare pace ai caduti, giustizia ai famigliari delle vittime e portare un po' di luce, serenamente, nella nebbia di quegli anni, tra le veline dei servizi, le reticenze, i silenzi, le strategie da guerra non convenzionale. Ne parlavamo giusto ieri in una trasmissione tv ("Retrogusto" su Brescia Punto Tv, programma condotto dal collega Marco Bencivenga) con Manlio Milani, il presidente dell'associazione caduti di Piazza Loggia, che da decenni si batte per avere giustizia, ma anche per poter far chiarezza su quegli anni difficili. Un periodo del quale si è sempre ragionato vedendo la questione da fronti opposti (basti dire che la Commissione di inchiesta sulle Stragi, da qualche anno prematuramente, inspiegabilmente e silenziosamente scomparsa dagli organismi parlamentari, non è mai riuscita a produrre una relazione finale condivisa da tutti gli schieramenti) con moti talvolta negazionisti e con uno spirito di rivalsa mai sopito.
Lo stesso spirito che sembra riafforato con prepotenza nelle affermazioni, fuori luogo e fuori tempo, dell'onorevole Viviana Beccalossi (oggi Pdl, ieri An, l'altro ieri Msi), che sarà stata pure isolata da molti colleghi di partito, ma che potrebbe rappresentare un sentire tutt'altro che marginale. Ecco perchè un esito diverso della sentenza sulla Strage di Piazza della Loggia (le motivazioni del verdetto diranno perchè spazi per risposte diverse non c'erano), avrebbe tolto alibi alle contrapposizioni politiche, avrebbe tagliato l'erba sotto i piedi ad interpretazioni di parte, avrebbe fissato verità giudiziarie propedeutiche e indispensabili ad un sereno e schietto confronto con la storia. Lo attendevano in molti, ora sarà tutto più difficile. Anche se con un buon ripasso della storia e un po' di serenità in più voltare pagina si può.

APPROFONDIMENTI

LEGGI QUI L'EDITORIALE DI MICHELE BRAMBILLA SU LA STAMPA DAL TITOLO: "STRAGI ITALIANE, L'IGNORANZA DEI NEGAZIONISTI"

LEGGI QUI IL RESOCONTO STENOGRAFICO DEL DIBATTITO ALLA CAMERA SULLA STRAGE DI PIAZZA LOGGIA CON L'INTERVENTO DI VIVIANA BECCALOSSI




DA PIAZZA LOGGIA A BOLOGNA, DOCUMENTI PER NON DIMENTICARE

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