Subscribe Twitter FaceBook

giovedì 4 novembre 2010

Famiglia: quando il silenzio è d'oro

Botero: famiglia colombiana
Che il forum delle famiglie mostri un certo imbarazzo per la presenza del Premier alla conferenza nazionale in programma dall'8 al 10 novembre a Milano ci sta: non hanno certo giovato a Silvio Berlusconi le notizie di questi giorni che lo mostrano più in veste di satiro che di padre di famiglia. Ci sta dunque che il Forum auspichi un passo indietro, ci stanno un po' meno le tante difese d'ufficio dei compagni di partito, impegnati nella non facile operazione di dividere l'uomo Berlusconi dal premier Berlusconi. A parte che, volendo fare i sottili, parte delle condotte dell'uomo Berlusconi si sono consumate in dimore che anche dal punto di vista formale vengono considerate pertinenze del premier Berlusconi (tanto che il Copasir vuole valutarne la reale sicurezza), ma sentire il sottosegretario Eugenia Roccella, paladina del Family day spiegare che "l'unica cosa che può imbarazzare chi sostiene la famiglia sono le prese di posizione contro l'accoglienza della vita, a favore dei matrimoni omosessuali" è un po' stucchevole. Stucchevole perchè verrebbe da chiederle quale attenzione da parte del buon cuore di Silvio Berlusconi sia stata data alla famiglia in difficoltà della piccola Ruby o quale assistenza vera sia stata data alla stessa ragazza minorenne.
Sentir dire che sono i fatti che contano e a casa ognuno può fare quello che vuole è come sentire Gesù spiegare agli apostoli che conta più l'offerta del fariseo che l'obolo sofferto della vedova. Dividere condotta politica da condotta morale vuol dire creare un'Italia a due velocità, a due facce, senza che quella pubblica sia consolidata dalla testimonianza. Che vuol dire questo? Che senza testimonianza la politica è semplice e cinica distributrice di prebende, sterile foraggiatrice di clientele. Già, ma qui li chiamano contenuti. Parliamo dunque di questi contenuti. Formigoni ha detto che si aspetta da Berlusconi impegni veri e non ci aspettiamo da Premier meno ipocrisia: che senso ha parlare di aiuti alla famiglia, elargire il bonus bebè, se con una mano si dà e con l'altra si toglie. Inviterei il Premier a fare un giro tra gli amministratori locali i cui bilanci recentemente li ha fatti direttamente Tremonti senza curarsi dei servizi alla famiglia come asili nido, scuole (quelle pubbliche sono economicamente alla canna del gas e quelle private se la ridono), mense, personale di sostegno e aiuti ai minori. Lo inviterei a salire su un pullman di studenti la mattina e chiedere quanto costa un abbonamento (50 euro mensili per una corsa di soli trenta chilometri tra andata e ritorno), spiegando anche che il prossimo anno sarà pure peggio.
Se questi sono i contenuti, al di la delle condotte del Premier, forse è meglio la Conferenza abbia altri interlocutori, altrimenti è mera propaganda. In ogni caso, su questa vicenda i politici hanno perso un'altra occasione d'oro: quella di far silenzio. Sarebbero stati infinitamente più credibili.

0 commenti: