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giovedì 1 aprile 2010

Abusi a Salò: che tristezza dare la colpa ai giornali...

Ieri pomeriggio, mentre a Flero un 72 enne si barricava in una gioielleria minacciando di uccidersi per le pene d'amore nei confronti di una 52enne, a Salò il consiglio di Istituto della scuola media d'Annunzio, quella dove una ragazza di 12 anni è stata abusata sessualmente in classe da alcuni coetanei (finiti sotto inchiesta) durante le lezioni, partoriva questo comunicato stampa:
A PROPOSITO DEI FATTI ACCADUTI
PRESSO LA SCUOLA MEDIA DI SALO’

COMUNICATO STAMPA

Salò, 31.03.2010


I docenti della scuola, i componenti del Consiglio d’istituto e i genitori della classe coinvolta intendono comunicare quanto segue:Siamo consapevoli che quanto accaduto sia grave e riponiamo piena fiducia nella Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia, che dovrà far luce sull’episodio attribuendo le eventuali responsabilità: ad essa assicuriamo la massima collaborazione e trasparenza.
Siamo profondamente sconcertati per le modalità con cui le Agenzie, gli organi di stampa ed i media hanno riferito quanto accaduto presso la nostra scuola.
Reputiamo assolutamente inopportuno che un fatto ancora sotto esame, in attesa di approfondimenti e valutazioni, sia stata già proposto alla comunità locale e al popolo italiano con termini gravissimi e pesantemente infamanti. Avvertiamo, e con noi purtroppo lo percepiscono tutti i nostri studenti, la gravità della gogna mediatica che, senza alcun rispetto o forma di discrezione, ha investito tutti i ragazzi coinvolti, nessuno escluso, e i loro genitori, in obbedienza alla cieca logica della notizia clamorosa, “costi quel che costi”.
Noi crediamo, e non lo facciamo per ipocrisia, provincialismo, perbenismo o quant’altro, che sarebbe stato più corretto ed opportuno da parte di tutti, specialmente nel delicato ambito dell’educazione dei preadolescenti, usare massimo rispetto e cautela, entrare in punta di piedi, prestare attenzione ed ascolto a tutte le parti in causa, verificare e guardare anche un po’ “oltre”.
Il mondo di certi adulti ha usato ben poco riguardo nei confronti di ragazzi minorenni e delle rispettive famiglie: ha preferito inseguire un pericoloso sensazionalismo.
Vogliamo esprimere la nostra convinta solidarietà alla Dirigente che, a nostro avviso, ha dimostrato un atteggiamento fermo senza trascurare tuttavia le valenze educative sottese ai suoi interventi.
Non ci sembra inutile ricordare a tutti che gli operatori della scuola sono in prima linea ogni giorno nell’azione educativa e costituiscono un punto di riferimento importante per i ragazzi. E’ necessario pertanto rafforzare l’alleanza educativa fra genitori, insegnanti e istituzioni e investire maggiormente in risorse umane e finanziarie nel settore educativo.
Chiediamo, infine, a tutti gli Organi competenti di affrontare la questione con il necessario rigore, ma anche nella piena tutela di chi ogni giorno spende la propria giornata in questa scuola, istruisce ed educa i nostri ragazzi con serietà e rispetto del dovere, elabora progetti innovativi per l’arricchimento dell’offerta formativa (in ambito artistico, teatrale, motorio ecc.), vince concorsi letterari e di danza (la “G. D’Annunzio” di Salò è risultata vincitrice delle Olimpiadi provinciali della Danza a Brescia domenica 28.03.2010 e parteciperà al Concorso Nazionale di Verona), gestisce una piattaforma didattica on-line ed un giornalino web fra i più innovativi della provincia, partecipa ai Giochi Matematici e a numerosi progetti sull’educazione ambientale. Tutto questo, naturalmente, “a riflettori spenti”, perché il lavoro educativo ha bisogno di discrezione e pazienza.
Firmato:
Il Collegio dei Docenti
Il Consiglio d’istituto
I genitori della classe coinvolta
Scuola Secondaria di primo grado
“Gabriele D’Annunzio” – Salò (BS)
Da genitore (rappresentante di classe in una scuola media) e da giornalista che per lavoro si è occupato della vicenda, mi sarei aspettato qualcosa di più da docenti e genitori di quella scuola. Parlare di gogna mediatica, lavarsi la coscienza puntando il dito contro i giornali (che hanno fatto ricostruzioni più o meno pesanti della vicenda), è un comodo espediente spesso utilizzato da chi non vuole affrontare i problemi. Nella mia professione ho ricevuto spesso telefonate di madri che difendevano i figli finiti in cella per le quali il problema non era il figlio in carcere, ma la notizia sul giornale. Così alla scuola di Salò il problema non sembra che sia quello di ragazzini di 12 anni che fanno attività sessuale - se in maniera più o meno consenziente, a questi livelli  può diventare un dettaglio - durante le lezioni (ripeto: durante le lezioni), ma i giornali e le televisioni che ne parlano, perchè ne è nata un'inchiesta giudiziaria che qualcuno avrebbe voluto non fosse mai partita. Forse i media hanno commesso delle forzature, ma indicarli come l'origine di tutti i mali è, lo dico da genitore di un 13enne, mirare al bersaglio sbagliato, arrendersi davanti ad un mondo che non vuole più avere limiti, barriere e valori, abdicare ad una fatica educativa, magari attribuendo alla povera ragazza (come ha tentato di fare, proprio sui giornali, la preside di quell'Istituto) delle corresponsabilità nella vicenda secondo il vecchio principio maschilista che se una donna viene abusata un po' se l'è cercata.
Mi sembra che a Salò abbiano perso l'occasione di fare una riflessione profonda, genitori, insegnanti e ragazzi su cosa voglia dire, ad esempio, affettività, sentimento, rispetto per gli altri. Si è preferito l'autoassoluzione lavandosi la coscienza nelle colpe della stampa. Che tristezza... 

5 commenti:

Marco Toresini ha detto...

Da Fecebook posto il commento di Antonello Facchetti:
Tutti, soprattutto gli educatori, si trovano disarmati di fronte a fatti come questo. Ma forse la questione è che si trovano disarmati solo di fronte a questi eccessi. A quel punto giocoforza cercano di difendersi.
Perch... Mostra tuttoé non si ha la forza, i mezzi, il coraggio, di vedere cosa c'è prima e intorno, dl vedere qual è il vero fatto socialmente tragico, oltre la storia ignobile dello stupro.
E questo fatto socialmente tragico sono i dodici compagni che fanno muro, magari fanno il tifo.
La banalità del male?

Marco Toresini ha detto...

Da Facebook ecco il commento di Luisa Spadari:
Marco, devi ammettere che la notizia è appetitosa....e mi chiedo, tutta questa enfasi mediatica che valore aggiunto ha dato?
Concordo sull'essere disarmati di fronte agli accessi....e credo che il lavarsi la coscienza non sia un espediente, ma semplicemente un comunicato stampa.....e mi conceda l'irriverenza ;-)

Marco Toresini ha detto...

Sempre da Facebook il commento di Maria Cecilia Chiappani: sono d'accordo con te..vergognoso!

Marco Toresini ha detto...

Rispondo a Luisa e Antonello:
Quando da giornalisti ci troviamo ad affrontare temi come questi, in redazioni come le nostre si apre un minimo di dibattito su come trattare il tema (ad esempio si è discusso a lungo a protezione della minorenne coinvolta se mettere il nome della scuola e indicare il paese, per concludere che sarebbe stata una cautela superflua visto come stava ... Mostra tuttomontando la vicenda in tv, peraltro già piuttosto nota nella zona). Detto questo la notizia è ghiotta non perchè è stata strumentalizzata dai giornali, ma perchè ha tutte le caratteristiche tipiche del "notizione" (grazie al cielo non capita tutti i giorni che due minorenni finiscano agli arresti per abusi sessuali in classe con tutte le connivenze del caso). Dare la colpa ai giornali,però, è prendere il classico sacco in cima: non perchè i giornali siano esenti da colpe (le prime notizie di agenzia parlavano di stupro di gruppo, cosa non vera), ma perchè il problema è un altro. E' un problema grave serio e interroga tutti noi: genitori ed educatori. Se non capiamo questo e puntiamo il dito altrove puo' andare solo peggio...

Unknown ha detto...

voi non sapete proprio niente dell'accaduto!..vi parlano due ragazze amiche dell'accusato e studenti della scuola quando il fatto è accaduto..
in tutta questa storia non c'è stato NESSUNO al di fuori della preside a preoccuparsi della tutela dei ragazzi..
peccato che la "povera ragazza" voleva dire la verità (che non è successo niente) ma i genitori erano troppo orgogliosi per dimostrare di essere nel torto..e noi questo possiamo confermarvelo dato che conosciamo la ragazza e le abbiamo anche parlato.