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mercoledì 3 febbraio 2010

Se i figli feriti parlano dei padri uccisi si può ancora sperare...


"E per chi rimase fu qualcosa di molto simile a un naufragio, a un evento senza ritorno, una voragine in cui si può sprofondare per sempre. O da cui invece si può ripartire raccogliendo la propria memoria e la propria identità, ritrovando la voglia di vivere, spingendo la notte più in là"
Mario Calabresi (da "Spingendo la notte più in là")
Andrebbero letti come una trilogia di successo, anche se non è un giallo avvicente, è la trilogia di un dolore che si trasforma in tributo, che si muta in una ricerca, che cammina attraverso le macerie degli anni delle bombe e del terrorismo alla ricerca di un perchè, alla caccia di un motivo, di un pretesto, di una mano tesa per poter ricominciare.


La trilogia è la trilogia dei figli: di Mario Calabresi ("Spingendo la notte più in là" , Mondadori), Benedetta Tobagi ("Come mi batte forte il tuo cuore", Einaudi) e Umberto Ambrosoli ("Qualunque cosa succeda", Sironi). I figli di un commissario di polizia, di un giornalista- sindacalista, di un professionista incaricato, da liquidatore, di mettere ordine nel verminaio della Banca Privata di Michele Sindona. Tre padri uccisi, come si dice, nell'adempimento del proprio dovere, tre giusti che hanno lascito famiglie in lacrime, figli in fasce. Quei figli che ora cercano i padri e lo fanno scrutando ciò che resta i questi anni, le domande inappagate, le ingiustizie che non finiscono mai, le calunnie e le mistificazioni, la società e lo stato incapaci di dire tutto per voltare pagina.
Tre figli che, in una iniziativa di grande spessore, a 36 anni dalla Strage di piazza della Loggia a Brescia, Casa della  Memoria, Comune e Provincia di Brescia, portano sul palco a parlare di quegli anni, di quei lutti di quella voglia di capire in un percorso che una persona caparbia come Manlio Milani (motore dell'associazione vittime di Piazza Loggia) ha intrapreso da tempo: costruire una memoria, completa, senza reticenze, con i giusti spazi per la giustizia e la riconciliazione, dalla quale far ripartire la società civile, così come è ripartito il Sud Africa del dopo Aphartheid.
Mario Calabresi e Benedetta Tobagi si confronteranno con Mino Martinazzoli il 9 febbraio alla 20.45 all'Auditorim S.Barnaba di Brescia, Umberto Ambrosoli 10 giorni dopo (Teatro Sancarlino a Brescia, ore 18) in compagnia degli autori del libro "Il caffe di Sindona".
Due iniziative che aiutano a capire, due serata in cui i figli di quei padri vilipesi dagli eventi ci daranno la forza per ricordare, ripartire e continuare a sperare.





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