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martedì 23 febbraio 2010

Mafia: la Lombardia ricorda le vittime innocenti

In questi giorni le cronache tornano a parlare di mafia in Lombardia e delle connivenze con le istituzioni, tra racket, grandi lavori in edilizia, controllo dello spaccio di droga. Giusto per non scordarsi cosa voglia dire mafia e criminalità organizzata anche a queste latitudine, rimando tramite questo post l'invito di Libera, l'associazione antimafia fondata da don Luigi Ciotti, a celebrare, il 21 marzo la Giornata della memoria e dell'impegno a ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie. "Il progetto - si legge sul sito di Libera -
È la condivisione di un'esperienza e la ricerca di un modo comune di capire, elaborare il lutto e trasformarlo in impegno quotidiano, secondo la cultura del Noi e la centralità delle persone, soprattutto dei familiari delle vittime di mafia. Dal 1995 ogni 21 marzo si celebra la Giornata della Memoria e dell'Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie. Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è il simbolo della speranza che si rinnova ed è anche occasione di incontro con i familiari delle vittime che in Libera hanno trovato la forza di risorgere dal loro dramma, elaborando il lutto per una ricerca di giustizia vera e profonda, trasformando il dolore in uno strumento concreto, non violento, di impegno e di azione di pace. Uno degli obiettivi è la creazione di una banca dati per restituire il diritto della memoria a coloro i quali è stato negato il diritto alla vita. Ricostruire le storie delle vittime, associando ai loro nomi un volto, per non dimenticare".
Quest'anno, per ragioni di calendario (il 21 marzo è domenica), la giornata della memoria si celebra sabato 20 ed è stato scelto Milano come luogo in cui discutere e riflettere.  "Il tema che porremo al centro della Giornata - spiegano a Libera -, sarà la dimensione finanziaria delle mafie. Troppo spesso si licenzia frettolosamente ancora oggi il problema mafie come qualcosa che riguarda solo alcune regioni del Sud Italia. Sappiamo per certo che non è così, che oggi le mafie investono in tutto il mondo e che nel Nord Italia ci sono importanti cellule di famigerati clan, che riciclano denaro sporco, investono capitali nell'edilizia e nel commercio, sono al centro del narcotraffico, sfruttano attraverso lavoro nero. La corruzione, oggi nuovamente a livelli altissimi come sottolineato dalla Corte dei Conti, è un fenomeno presente in misura crescente dove ci sono maggiori possibilità di business: è dunque il Nord tutto a doversi guardare da questi fenomeni di penetrazione di capitali illeciti".
Ma ci sono anche altre ragioni per fare a Milano la memoria delle vittime di tutte le mafie. "Milano - ricordano all'associazione - è la città in cui fu ucciso nel 1979 Giorgio Ambrosoli, avvocato esperto in liquidazioni coatte amministrative, che stava indagando sui movimenti del banchiere siciliano Michele Sindona. Milano è la città in cui il 27 luglio del 1993 ci fu una delle bombe che esprimevano l'attacco diretto allo Stato da parte della mafia: la strage di via Palestro, nei pressi del Padiglione di Arte Contemporanea. Ci furono cinque morti. Milano è infine la città in cui si terrà l'Expo nel 2015, una manifestazione che attrarrà ingenti capitali e su cui sarà importante vigilare al fine di non consentire l'infiltrazione delle mafie".
Insomma, motivi per la mobilitazioni, il ricordo e la riflessione ne esistono più di uno.
Qui offriamo una sintesi di un rapporto di Libera sulla mafia in Lombardia (per Brescia guarda il documentario postato nella "videoteca" di questo blog) e i nomi di quanti sono morti, uccisi dalla mafia in questi anni.

Le mafie in Lombardia (dossier sintetico a cura di Libera)

LO SPOT DELLA GIORNATA



Ricordiamo con Libera le vittime innocenti delle mafie

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