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giovedì 4 febbraio 2010

Il senso civico in calo: le colpe dei cittadini e della politica

Senso civico. Coscienza che il cittadino ha dei propri doveri e quindi anche delle proprie responsabilità nei confronti dello stato e della comunità.
da Tullio De Mauro - Dizionario della lingua italiana
 Il sondaggio dell'istituto Ipsos è stato presentato nei giorni scorsi dal Comune di Milano, che lo ha commissionato e pur riguardando, nelle risposte solo la grande città del Nord, le conclusioni sono facilmente esportabili, soprattutto perchè il tema è uno di quelli da cui nessuno dovrebbe sottrarsi: il senso civico.
"Il 58% dei milanesi - informa una nota del Comune di Milano - ritiene che il senso civico sia diminuito rispetto a 10 anni fa, ma per il 49% l’educazione è il metodo più efficace rispetto alla prevenzione (15%) per migliorare il rispetto altrui. I comportamenti maggiormente stigmatizzati sono le ‘bustarelle’ in cambio di favori (27%), l’evasione fiscale (27%), l’assenza dal lavoro per ‘falsa’ malattia (12%), l’abbandono dei rifiuti in un luogo pubblico (8%), il non effettuare la raccolta differenziata (3%).
La ricerca mette in evidenza come la guida in stato di ebbrezza sia ritenuta l’azione più dannosa per la sicurezza stradale dal 36% dei milanesi (solo il 2% nel 2002); al secondo posto il mancato rispetto del rosso (25%, in netto calo rispetto al 49% del 2002), seguito dal telefonare mentre si è al volante (8%, contro l’1% del 2002)".
Insomma, il nostro senso civico si stempera, si annacqua così come il nostro spirito solidale, la nostra voglia di essere comunità. Il nostro senso civico cala quasi proporzionalmente alla crescita delle nostre paure, dei nostri timori, dei nostri isolamenti, della nostra indifferenza, tanto che ormai tra i consigli a chi viene borseggiato per strada si trova anche quello di non gridare "al ladro" perchè tanto nessuno ti ascolta, ma è meglio urlare "al fuoco" perchè forse, in quel caso, qualcuno volge lo sguardo verso di te.
Riconquistare il senso civico, insomma, vuol dire anche riconquistare spazi, riconquistare dignità di cittadini, rubare spazi al degrado, costringere la politica a fare proposte che vadano oltre le ronde, oltre le militarizzazioni, oltre le beghe di posizioni. Proviamo a chiederci se sia meglio costruire steccati o conquistare territori, se sia più proficuo riempire un'area degradata di videocamere o occuparla con una civica, comunitaria invasione di uomini e cittadini?
Già, ma quanto senso civico esiste oggi nei nostri politici, locali e nazionali? Quanta etica, quanta coscienza del bene comune troviamo nei Municipi o in Parlamento? Quanto investe la politica in educazione, principio unanimamente riconosciuto come palestra fondamentale per costruire il senso civico? Quanto noi stessi, genitori, investiamo nel costruire il senso civico dei nostri figli?
Domande semplici, piccoli esami per la nostra coscienza che forse - come si diceva un tempo - ci potrebbero aiutare a costruire un mondo migliore.
 
UN VIDEO COMMENTO:

 
CHI HA UCCISO IL SENSO CIVICO? DA SETTIMO TORINESE UN'INDAGINE IN STILE C.S.I.

2 commenti:

Renzo Bossi ha detto...

Concordo pienamente con quanto detto da mr pulitzer ("Una stampa cinica e mercenaria, prima o poi, creerà un pubblico ignobile") e, a costo di risultare impopolare, do tutta la colpa ai giornalisti visagisti. Non a tutti s'intenda a quelli che leccano e leccano e leccano anche quando non v'è più nulla da leccare

Marco Toresini ha detto...

Non sarebbe male commentare con il proprio nome o con un nickname che non sia una falsa identità.
Guarda che so chi sei e ti controllo.....
Ciao