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lunedì 31 agosto 2009

Scegli l'Inno: testa a testa tra Mameli e Verdi


I lettori di questo blog sono divisi, come è divisa la Penisola. Il 17 agosto sull'onda dei tormenti leghisti sull'Inno d'Italia (ricordate il verbo da Ponte di Legno: "Mameli? Non lo conosce nessuno") avevamo lanciato un sondaggio: "Scegli tu l'Inno d'Italia". Avete risposto in tanti, per i numeri di questo piccolo blog, e vi siete ben distribuiti sulle quattro proposte, dividendovi, però, equamente sulla contesa principe: quella tra l'Inno di Mameli e "Va' pensiero". I due brani sono stati scelti complessivamente dal 66% dei lettori che hanno partecipato al sondaggio, equamente ripartiti con un salomonico 33% tra Mameli e Verdi. Un trentatre per cento, questa volta complessivo, anche per gli altri due brani proposto "Viva l'Italia" di Francesco De Gregori, scelto dal 22% dei lettori e "Bella ciao" indicato dall'11% dei visitatori del sito.
Anche per noi, quindi, resta un dubbio: meglio Mameli o Verdi?
Intanto ecco (cliccando qui) un interessante intervento di Vittorio Messori sul Corriere della Sera del 19 agosto, che spiega, per chi avesse la memoria corta, come l'italiano sia una lingua talmente democratica da non essere stata imposta da alcun potere (come accadde in altri stati europei), ma scelta in piena autonomia (lombardi compresi, vedi Alessandro Manzoni) per dare unità culturale ad un'Italia politicamente divisa.

E sempre in tema di Inni per il nostro paese malato, tra Mameli e Verdi forse di questi tempi è meglio Ligabue: "Buonanotte all'Italia".


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