Seguire, sia pur a distanza, gli approfondimenti del Festival è come salire su un traghetto che ti aiuta ad intravedere l'altra sponda: quella di un giornalismo 2.0 (definizione di Alessandro Gilioli su L'Espresso) che riesca a garantire libertà e sopravvivenza ad una professione che, nei suoi linguaggi tradizionali e nella sua autorevolezza complessiva, è in affanno. Positivo è che un Festival così sia stato creato e voluto da appassionati di giornalismo e non da giornalisti, in modo che il confronto sia più schietto, aperto e trasparente.
Spesso siamo una categoria un po' troppo autoreferenziale per cogliere i cambiamenti, per capire quello che ci sta passando attorno, per intercettare le novità, forse un po' faticose da capire, ma ricche di talenti.
Ben vengano dunque esperienze come quelle di Perugia che obbligano il giornalismo paludato e pieno di sè a scendere nell'arena e a mettersi in discussione. E' divertente, aiuta a pensare con ottimismo al futuro e mantiene giovani.
QUESTO BLOG SEGUE IL FESTIVAL CON UNA SEZIONE FATTA DI NOTIZIE E VIDEO CHE TROVATE NELLA COLONNA QUI A DESTRA
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