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martedì 22 giugno 2010

Maturità 2010: avremo mai una destra matura?

Leggo i temi della prima prova scritta, quella di italiano, all'esame di maturità 2010 e mi chiedo: ma in Italia avremo mai una destra matura? E' la prima riflessione che mi viene scorrendo le tracce della prova e vedendo che i maturandi avevano a disposizione, per il "saggio breve" e l' "articolo di giornale" nell'ambito storico politico dedicato a "Il ruolo dei giovani nella storia e nella politica. Parlano i leader" anche una frase di Benito Mussolini, affiancata a quelle di Aldo Moro, Palmiro Togliatti, Giovanni Paolo II. Un Duce che in Parlamento disse (gennaio 1925, la frase è tratta dagli atti parlamentari e gli estensori della traccia non hanno nemmeno tolto gli incisi degli stenografi che riportavano le frasi "fuori campo" di una claque che, mutatis mutandis, oggi assomiglierebbero molto alle immagini di repertorio diffuse spesso dai tg Rai e Mediaset di un Berlusconi che stringe mani e forma autografi): «Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l’arco di Tito? Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. (Vivissimi e reiterati applausi — Molte voci: Tutti con voi! Tutti con voi!) Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda; se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa! (Applausi). Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere! (Vivissimi e prolungati applausi — Molte voci: Tutti con voi!)».
Immagino la necessità di rappresentare fra i leader (sulla parola leader, poi, potremmo aprire un'altra lunga discussione) l'intero arco costituzionale ma la destra non sapeva esprime in Italia altro pensiero che quello di un dittatore (lo dice la storia non io) che firmò leggi razziale, strinse alleanze con Hitler, trascinò l'Italia in una guerra devastante? La Destra in Italia è e sarà sempre solo l'ombra di Benito Mussolini?
Per ora direi di sì, e mi sembra che un futuro con una destra matura e affrancata dalle tentazioni totalitarie del fascismo non sia proprio dietro l'angolo.
Voi che ne dite?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

"parlano i leader". quindi è chiaro che Giovanni Paolo II è un leader politico alla faccia di laicità e concordato. Senza alcuna offesa per la sua figura, lo avrei tenuto fuori. Per le altre tracce, mah, le Foibe? Tristezza. A scuola non le studiano, c'è chi arriva perfino a fatica alla fine del fascismo e della guerra. Però sulle Foibe avrei scritto, grazie a un suggerimento dall'alto, un poema futurista in onore del Maresciallo Tito o una favola per bambini ambientata nei boschi dell'Alta Valle della Drina con le canzoni partigiane Rushne Tito e Miti Sekuneko.

Anonimo ha detto...

La destra deve essere antifascista. Tutti devono essere antifascisti per dirsi davvero democratici. Negare il fascismo significa negare la dittatura, il pensiero unico, l'omologazione degli individui. Che invece sono tutti ugualmente diversi.

La destra italiana non riesce ad andare oltre. Poco tempo fa parlavo di Travaglio con un politico locale ("exan"). Per rispondere alle sollecitazioni sulla fede politica di Travaglio Gli ho ricordato che il giornalista del Fatto è "di destra" (essendo liberale). "Seee - risponde lui - Travaglio ha fatto la repubblica Sociale".

Per essere di destra in italia devi aver fatto la repubblica sociale.

Enrico Grazioli ha detto...

Purtroppo ho l'impressione che oggi in Italia non si riesca a concepire la destra separatamente dal fascismo e dal berlusconismo. Purtroppo non è una impressione. Poi c'è la Lega, ma quella è solo al nord, qua da noi, uno spicchio d'Italia.

Marco Toresini ha detto...

Post scriptum.
Nella mia nota di ieri mi era sfuggio un particolare (non sono uno storico e le date non sono il mio forte) che oggi alcuni giornali evidenziano: quella frase di Mussolini era parte del discorso con il quale il Duce si assunse la responsabilità morale del delitto Matteotti. Chi ha scritto le tracce ha decontestualizzato l'intervento (lasciando, però, le ovazioni) aggiungendo un ulteriore elemento di confusione ad una scelta già di per se poco felice (fermo restando l'opzione Mussolini, gli esperti concordano che c'erano altri discorsi migliori di questo per parlare di giovani e politica). Che tristezza....

Enrico Grazioli ha detto...

Non è un mistero che al ministero vogliano eliminare la Resistenza dai programmi scolastici e il revisionismo storico è già iniziato. Il rapporto giovani-politica indicato nella traccia? Qualche "giovanotto" aveva ucciso un deputato e Mussolini con quelle parole se ne assumeva la reposnsabilità, aprendo la porta alla dittatura.