“Credo che non ci sia un sogno più bello di un mondo dove il pilastro fondamentale dell’esistenza è la fratellanza, dove i rapporti umani sono basati sulla solidarietà, un mondo in cui siamo tutti d’accordo sulla necessità della giustizia sociale e ci comportiamo si conseguenza.
I miei sogni sono irrinunciabili, sono ostinati, testardi resistenti e si antepongono all’orrore dell’incubo dittatoriale. La difesa di questi sogni è legata alla vecchia querelle fra il bello e il sublime, fra il bene e il male nel senso più pieno e profondo”
Luis Sepulveda
Discorso tenuto il 16 aprile 2002 alla biblioteca nazionale di Santiago del Cile
Sarà un caso, ma all'alba dei miei 47 anni (sono nato il 24 giugno 1963) son tornato a spiluccare, come si fa con i semini sulla crosta del pane al sesamo, una raccolta di scritti e discorsi di Luis Sepulveda dal titolo "Il potere dei sogni" (Guanda edizioni), sono tornato a rinfrancarmi in quel manifesto di intenti che conclude dicendo "Sogniamo che un altro mondo e possibile e realizzeremo quest'altro mondo possibile".
Sarà un caso ma ieri, alla radio, ho sentito una canzone di Cesare Cremonini che faceva così:
"Ho visto un posto che mi piace si chiama Mondo
Ci cammino, lo respiro la mia vita è sempre intorno
Più la guardo, più la canto più la incontro
Più lei mi spinge a camminare come un gato vagabondo…
Ma questo è il posto che mi piace si chiama mondo….
Uomini persi per le strade, donne vendute a basso costo
Figli cresciuti in una notte come le fragole in un bosco
Più li guardo, più li canto più li ascolto
Più mi convincono che il tarlo della vita è il nostro orgoglio
Ma questo è il posto che mi piace si chiama mondo….
Si questo è il posto che mi piace…
Viviamo in piccole città (nascosti dalla nebbia)
prendiamo pillole per la felicità (misericordia)
Noi siamo piccoli (amiamo l’Inghilterra)
Viviamo dell’eternità…"
Me la sono gustata e ho pensato che poteva essere un bel regalo riascoltarmela oggi per il mio compleanno. Sì perchè in questa età di mezzo, in cui non è ancora tempo per pensare a programmi di breve periodo come fanno i vecchi quando aspettano alla posta la pensione, ma nemmeno più aria per scrutare orizzonti sconfinati come fanno i giovani di belle speranze (ma oggi ci sono ancora le "belle speranze" per i giovani?), saper coltivare i sogni con la consapevolezza del mondo in cui viviamo è una di quelle soddisfazioni che ti riempiono la vita e ti aiutano a battere la rassegnazione che è un po' come l'osteoporosi dopo la menopausa, ti sfianca le ossa lunghe, ti mette in ginocchio, ti riempie di paure, ti sottomette.
Insomma per dirla con Guccini, oggi che compio 47 anni (a proposito, grazie a tutti per la valaga di auguri che sto ricevendo), continuo ad essere " fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare". Nutrendo la mia coscienza con una convinzione: che "un altro mondo è possibile". Pazzia? No, è il potere dei sogni e dell'età matura, bellezza.
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