venerdì 11 giugno 2010
Intercettazioni: pagine bianche, nastri a lutto e un po' di orgoglio
Repubblica ha optato per una pagina bianca e un dossier carico di spunti interessanti. Il Corriere spara palle incatenate con due firme di punta, Luigi Ferrarella e il giurista Vittorio Grevi. Il primo fa le pulci anche alle "cazzate" scritte dal Foglio di Ferrara per tentare di giustificare il nuovo provvedimento, Grevi mette in fila una serie di incongruenze che fanno della nuova legge un provvedimento pasticciato e senza senso che non danneggia solo la libertà di informazione, ma, soprattutto, chi lotta contro la criminalità. La Stampa esce con gli spazi bianchi del Buongiorno di Massimo Gramellini e della rubrica di "Jena" sempre caustica pur nella sua brevità. "Dobbiamo abituarci alla nuova legge", dicono provocatoriamente.
Nel complesso mi sembra che la stampa italiana, giornalisti ed editori abbiano ritrovato in queste settimane quella punta di orgoglio che sembrava persa per sempre. Basterà? Non so, molto dipende da quanto noi giornalisti saremo in grado di far capire alla gente i danni del nuovo provvedimento... E non mi sembra impresa facile.
Nel complesso mi sembra che la stampa italiana, giornalisti ed editori abbiano ritrovato in queste settimane quella punta di orgoglio che sembrava persa per sempre. Basterà? Non so, molto dipende da quanto noi giornalisti saremo in grado di far capire alla gente i danni del nuovo provvedimento... E non mi sembra impresa facile.
Etichette:
governo,
intercettazioni,
intercettazioni telefoniche
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento