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martedì 29 giugno 2010

Mensa di Adro, paradigma della politica


Brevissimo aggiornamento sulla mensa di Adro. Alla fine il "golpe" sponsorizzato dal sindaco ai danni del direttivo per tentare di esautorare l'attuale presidente Giuseppina Paganotti non è andato in porto. Lo spiega Bresciaoggi nell'edizione odierna, dalla quale si evince che dalle urne, quelle convocate a norma di statuto, i genitori andati al voto hanno confermato a maggioranza la fiducia agli amministratori uscenti. I dissidenti, invece, hanno preferito l'elezione di un direttivo parallelo, piuttosto, come sarebbe stato normale in un confronto democratico, che scendere nell'arena dell'associazione esponendo le proprie ragioni e le proprie idee sul futuro della struttura. Al solito si è preferito giocare sugli equivoci, sulle forzature, sui colpi di mano e questo dà il segno di come la politica, anche quella che dovrebbe essere più vicina ai cittadini come la locale, stia degenerando verso una deriva che non promette nella di buono. 

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Il problema vero è che questa gente non ha ragioni o idee da esporre, cova solo sentimenti di intolleranza, diffidenza e violenza verso chiunque non la pensi come loro. Banda di trogloditi.

Se ci comportassimo con i padani con lo stesso atteggiamento (ignorante, ostile, gradasso e razzista) che questi esempi di subumani utilizzano con gli altri avremmo già imbracciato i fucili (NOI) e fatto definitivamente piazza pulita.

Invito tutti a riflettere sulla stupidità di frasi come quella che ho appena riportato e che a Pontida, ogni anno, risuonano risuonano regolarmente come la minaccia di una non ben precisata rivoluzione contro non si sa bene cosa e a favore di un ideale federalista inesistente.

Di sicuro abbiamo capito che questa odiosa propaganda di bassa "Lega" serve ai leghisti (quelli di partito) per mantenere i loro flaccidi deretani ben piantati sullo scranno di sindaco, presidente di provincia, presidente di regione, parlamentare e ministro (invocando se serve anche il legittimo impedimento).

i militonti lobotomizzati credono di essere sul punto della rivolta, invece - come dici giustamente - si gioca solo sugli equivoci, sulle forzature, sui colpi di mano "e questo dà il segno di come la politica, anche quella che dovrebbe essere più vicina ai cittadini come la locale, stia degenerando verso una deriva che non promette nella di buono".

BRAVO MARCO.