mercoledì 23 giugno 2010
Consumi di droga: qual è la realtà? L'altra faccia della medaglia: più propaganda, meno Sert pubblici
Ieri il dipartimento delle Politiche antidroga ha presentato al Parlamento la relazione annuale (leggila qui nella versione integrale di 400 pagine). Il notizione - rilanciano i giornali dando voce al sottosegretario Carlo Giovanardi - è che i consumatori di droga sono in calo: "Quest’anno infatti - scrive GIovanardi nella relazione - è stato registrato un significativo calo dei consumi di sostanze stupefacenti, invertendo finalmente una tendenza che durava da anni e che ci preoccupava moltissimo. Da più fonti indipendenti ed utilizzando diversi
flussi dati, si è potuto osservare che il fenomeno finalmente sembra abbia invertito la tendenza e che le giovani generazioni in particolare, ma anche gli adulti, stiano sviluppando un maggior senso di responsabilità sia verso se stessi che verso le altre persone, riducendo il consumo di sostanze stupefacenti. I motivi di questa inversione di tendenza nei consumi di droga possono essere molteplici e probabilmente alcuni legati anche alla crisi economica globale in corso, che ha ridotto la disponibilità di denaro (e quindi gli acquisti di droga
soprattutto per quei consumatori occasionali dello “sballo del fine settimana”): ma certamente, tutte le azioni di prevenzione messe in atto sia a livello centrale che regionale, le nuove regole introdotte per il controllo mediante drug test dei lavoratori con mansioni a rischio, di chi richiede la patente o il patentino, l’aumento dei controlli su strada anche per le sostanze stupefacenti mediante il progetto Drugs on Street (ormai presente in oltre 30 dei maggiori comuni italiani), hanno fatto si che si creassero dei fattori deterrenti ed una cultura di prevenzione che, probabilmente (assieme a tanti altri fattori), hanno creato questo effetto di calo dei consumi".
Nel Governo c'è chi canta vittoria, ma in gioco non c'è la propaganda, ma l'attendibilità dei dati utilizzati: basta scorrere la relazione per capire che si tratta di stime, incrociando una serie di fonti informative non ultima quella legata a sondaggi all'interno delle scuole e fra i giovani. Una interessante base di lavoro, ma la sintesi non può essere va tutto bene e avanti con gli spot, con multe introdotte da alcuni comuni (Brescia compresa) a chi è sopreso ad acquistare droga e altre iniziative repressive. Lasciamo fuori la propaganda politica da un tema come quello della droga, perchè la realtà dice qualcosa di diverso: dice di servizi di assistenza pieni di richieste, spacciatori per nulla in crisi (basti buttare un occhio ai sequestri di droga e per ogni sequestro, che il doppio dello stupefacente che circola liberamente), di nuove forme di dipendenza, dall'alcol alle droghe sintentiche che, per ora, sfuggono allo screening. Dunque, spiegano gli operatori, teniamo alta la guardia.
E giusto per mettere il dito nella piaga non si tiene alta la guardia facendo, come, ad esempio, sta facendo l'Asl di Brescia, opera di demolizione dei Sert pubblici a favore di strutture private, buttando all'aria anni di qualificata esperienza nel nome del risparmio e della sussidiarietà: perchè non diciamo che mantenere incisivo l'intervento sul fronte della droga è anche mantenere alta la qualità della prevenzione e della cura?
Dunque, non solo parole. Non guasterebbe anche qualche fatto concreto - giusto perchè, ci dice il dipartimento, la congiuntura è favorevole - con investimenti sugli uomini e sulle strutture.
Le tabelle della relazione 2010 del Dipartimento antidroga
flussi dati, si è potuto osservare che il fenomeno finalmente sembra abbia invertito la tendenza e che le giovani generazioni in particolare, ma anche gli adulti, stiano sviluppando un maggior senso di responsabilità sia verso se stessi che verso le altre persone, riducendo il consumo di sostanze stupefacenti. I motivi di questa inversione di tendenza nei consumi di droga possono essere molteplici e probabilmente alcuni legati anche alla crisi economica globale in corso, che ha ridotto la disponibilità di denaro (e quindi gli acquisti di droga
soprattutto per quei consumatori occasionali dello “sballo del fine settimana”): ma certamente, tutte le azioni di prevenzione messe in atto sia a livello centrale che regionale, le nuove regole introdotte per il controllo mediante drug test dei lavoratori con mansioni a rischio, di chi richiede la patente o il patentino, l’aumento dei controlli su strada anche per le sostanze stupefacenti mediante il progetto Drugs on Street (ormai presente in oltre 30 dei maggiori comuni italiani), hanno fatto si che si creassero dei fattori deterrenti ed una cultura di prevenzione che, probabilmente (assieme a tanti altri fattori), hanno creato questo effetto di calo dei consumi".
Nel Governo c'è chi canta vittoria, ma in gioco non c'è la propaganda, ma l'attendibilità dei dati utilizzati: basta scorrere la relazione per capire che si tratta di stime, incrociando una serie di fonti informative non ultima quella legata a sondaggi all'interno delle scuole e fra i giovani. Una interessante base di lavoro, ma la sintesi non può essere va tutto bene e avanti con gli spot, con multe introdotte da alcuni comuni (Brescia compresa) a chi è sopreso ad acquistare droga e altre iniziative repressive. Lasciamo fuori la propaganda politica da un tema come quello della droga, perchè la realtà dice qualcosa di diverso: dice di servizi di assistenza pieni di richieste, spacciatori per nulla in crisi (basti buttare un occhio ai sequestri di droga e per ogni sequestro, che il doppio dello stupefacente che circola liberamente), di nuove forme di dipendenza, dall'alcol alle droghe sintentiche che, per ora, sfuggono allo screening. Dunque, spiegano gli operatori, teniamo alta la guardia.
E giusto per mettere il dito nella piaga non si tiene alta la guardia facendo, come, ad esempio, sta facendo l'Asl di Brescia, opera di demolizione dei Sert pubblici a favore di strutture private, buttando all'aria anni di qualificata esperienza nel nome del risparmio e della sussidiarietà: perchè non diciamo che mantenere incisivo l'intervento sul fronte della droga è anche mantenere alta la qualità della prevenzione e della cura?
Dunque, non solo parole. Non guasterebbe anche qualche fatto concreto - giusto perchè, ci dice il dipartimento, la congiuntura è favorevole - con investimenti sugli uomini e sulle strutture.
Le tabelle della relazione 2010 del Dipartimento antidroga
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1 commenti:
Scusi Toresini, ma il problema della droga lo conoscono tutti: troppo poca e troppo cara.
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