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martedì 27 ottobre 2009

Cesare e Giacinto, la vita e il calcio





Cesare Prandelli ha vinto il premio "Giacinto Faccetti - Il bello del calcio". Cesare e Giacinto il calcio e la vita due mondi nei quali si sono mossi da signori e dice bene (sul Corriere di oggi) Gianfelice Facchetti, il figlio del mitico calciatore dell'Inter, quando spiega che il premio non poteva avere assegnazione migliore. "Quando la maggior parte dei suoi colleghi non sapeva fare altro che dare ordini - scrive Facchetti parlando di Prandelli agli esordi da allenatore con le giovanili - e gridare per avere ascolto. Prandelli si rivelava umanamente attento, consapevole di avere di fronte non solo potenziali campioni, ma soprattutto uomini di domani". Già, gli uomini di domani quelli che sanno dire no alla carriera per stare vicino alla famiglia presa a spallate dal destino. Cesare Prandelli lo ha fatto, andandosene dalla Roma per stare con la moglie e combattere con lei la battaglia contro il tumore, ripresentatosi a bussare alla porta della sua vita. "Ed è venuto alla luce, insieme al campione, l'uomo - continua Facchetti junior - Cesare Prandelli con la semplicità e la forza delle persone normali a raccontare con coraggio la fragilità di cui è intessuta la nostra vita. Non c'è nulla di cui stupirsi, forse direbbe lui, niente di eroico nel fare quello che un uomo dovrebbe fare nel nome di un amore lungo una vita".
Quella vita che è come il calcio: entrambi vanno affrontati con intelligenza. Lo diceva Giacinto, lo conferma Cesare



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