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domenica 7 giugno 2009

Tutti alle urne, alla ricerca dell'etica perduta



"In politica la saggezza è non rispondere alle domande. L'arte, non lasciarsele fare". (Andrè Suarès)


E' arrivato il momento, tutti alle urne: ti daranno tre schede e spazierai dai destini dell'Europa, sempre più allargata, alla buca fuori casa che ti ha fatto quadrata la ruota dell'auto. Bella la democrazia. ti sembra di scegliere, ma alla fine hanno scelto sempre loro in questo mondo in cui ti dicono che non c'è pericolo, che non c'è la crisi, che non c'è un uomo solo al comando, ma ci sei tu che l'hai scelto e, visto che l'hai scelto, sei tu che decidi di fargli fare quello che lui vuole. E ciò non vale solo per chi sta a Palazzo Chigi, ma giù giù fino all'ultimo dei municipi.
Che campagna elettorale è stata questa del 2009? Come al solito se le sono date e dette di santa ragione sin nel borgo più sperduto; qualcuno ha battuto in testa con conati d'isteria; qualcuno ha minacciato, altri hanno fiutato l'aria, fatto spallucce e pensato - a ragione - che forse questa era la volta buona. Insomma nulla di nuovo sotto il sole, dalle Europee alle Comunali: siamo di vedute sufficientemente larghe per sopportare questo e altro. Certo è che in queste settimane in cui sono stati srotolati gomitoli di parole, scaricati vagoni di promesse, in tutto questo "Drive in" della politica si è perso ciò di cui la politica dovrebbe nutrirsi: l'etica. Ecco, forse questa campagna 2009 ha difettato sempre più di etica. E non è tanto questione di voli privati su pubblici aerei, quanto dei mille conflitti di interesse locali sopportati con la disinvoltura con cui si indossa un pullover alla prima frescura. Così può capitare di ascoltare lo stupore dell'assessore ai lavori pubblici di un paese a cui hai spiegato che forse c'è qualche problema se i mezzi della sua azienda di movimento terra sono quelli incaricati di sbancare abusivamente mezza collina, o di vedere come si decida con la leggerezza dell'incoscienza di lottizzare aree che in parte appartengono ad un politico che siede in consiglio comunale. Tutto bene, tutto regolare: è questa la tanto osannata politica del fare? Ad altre latitudini ci si fa da parte per molto meno, si fa pubblica ammenda, si saluta e si toglie il disturbo. Qui si grida al complotto e spesso è un grido bipartisan che risuona a destra per far eco a sinistra e viceversa. C'è tanto buio nell'urna. Speriamo che qualcuno torni a rischiarla con il faro dell'etica. Ma mi sa tanto che dovremo aspettare ancora qualche anno perchè ciò accada. Attendendo tempi migliori, buon voto a tutti...

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