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lunedì 3 maggio 2010

Sanità: tra Drg, trasparenza, controlli e gruppi di potere. Report senza reticenze

L'ho vista oggi on line (ieri lavoravo) l'inchiesta di Alberto Nerazzini dal titolo "La prestazione" andata in onda ieri sera su Report e dedicata alla sanità lombarda, dove dietro l'innegabile eccellenza e un modello che invidiano in molti si nasconde poca trasparenza, più di una stortura e qualche meccanismo che andrebbe rettificato per evitare che un settore, che assimila una fetta cospicua del bilancio regionale, finisca per essere agli occhi del privato l'ultima diligenza da assaltare. Report lo fa, come al solito, a 360 gradi  (ultima parte è anche dedicata all'amore degli imprenditori sanitari per l'editoria, con il gruppo Rotelli che scala Rcs e il Corriere) e senza reticenze, pronunciando parole che nemmeno l'assessore regionale alla sanità Luciano Bresciani osa fare ("io non parlo degli alleati politici")  come Comunione e Liberazione, Compagna delle Opere e il loro ruolo all'interno della sanità lombarda.
C'è anche molta Brescia in questo lavoro ben fatto, ad iniziare da Alessandro Cè, l'ex assessossore regionale alla sanità, l'ex parlamentare leghista che denunciando i meccanismi di potere e lo sbilanciamento verso il privato del sistema sanitario lombardo si è giocato tutto: poltrona (andata al più mite cardiochirurgo del "capo", Luciano Bresciani), ruolo e persino la permanenza nel movimento di Umberto Bossi, a cui - si sa - le autonomie di pensiero piacciono fino ad un certo punto. Report, poi, è salito sino all'ospedale di Esine documentando la lotta che ha dilaniato il reparto di chirurgia (ne abbiamo parlato anche sui giornali), retto da Fabio Maria Colombo, primario ciellino, amico di Formigoni. "Una begha tra medici" si è affrettato a dire il direttore generale Foschini (che ha declinato le proprie generalità spiegando di essere un orfano forlaniano finito in Forza Italia), ma per i sindacati della Valcamonica, l'ex consigliere regionale Osvaldo Squassina e per quanti non hanno avuto un'esperienza sanitaria felice all'interno del reparto c'è qualcosa di più grave. Quel che sembra è che tutto questo ha fatto finire in basso il grado di fiducia dei pazienti verso la struttura camuna, andando ad aggravare (basta spulciare il piano sanitario dell'Asl per capirlo) una migrazione sanitaria verso Brescia e Bergamo già particolarmente consistente (la giustificazione della direzione sanitaria è legata alla bassa specializzazione del plesso di Esine).
Insomma si tratta di un viaggio che apre gli occhi su un mondo di cui vediamo spesso solo le eccellenze, senza coglierne ciò che gli sta dietro, le distorsioni, e che potrebbe, soprattutto dal punto di vista gestionale, essere molto migliorato. Se non altro per non finire come quel sacerdote di Vigevano che per una normale aritmia si è trovato in sala operatoria con una valvola cardiaca sostituita. Un intervento la cui unica giustificazione è parsa ai giudici quella di lucrare sui rimborsi regionali. Un modo con cui un certo privato e un libero professionista con pochi scrupoli cerca di fare casse sulla pelle dei pazienti.


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1 commenti:

MdC ha detto...

CL NEMICO PUBBLICO n°1