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mercoledì 26 maggio 2010

Quattro formaggi e la classe dirigente

« Siccome i nostri governanti in Italia rimproverano sempre, al cinema, di parlare male della nostra nazione, io volevo dedicare questo premio all' Italia e agli italiani, che fanno di tutto per rendere l'Italia un paese migliore nonostante la loro classe dirigente. »
(Elio Germano dopo la vincita del premio come miglior attore al Festival di Cannes 2010)



"Quattro formaggi" l'ha fatta grossa. Il piccolo attore con casa non in piazza di Spagna ma al Corviale (periferia pasoliniana della grande Urbe)  ha detto ciò che pensano in tanti. "Quattro formaggi" è stato schietto come schietto e genuino può essere solo uno classe 1980, nè vecchio nè giovane per questa società che se non riesce ad assoldarti ti espelle. "Quattro formaggi" è fatto così. E' come un bambino: vive di grandi miti tanto da inginocchiarsi davanti a Xavier Bardem, e di grandi incazzature tanto da dedicare il premio appena vinto (la palma d'oro come migliore attore, mica un premio qualunque) agli italiani e non alla sua classe dirigente. E allora apriti cielo, nessuno a chiedersi il perchè di tale affermazione, ma tutti a sparare bordate su "Quattro formaggi" con le tiritere di sempre ("critica, ma poi i film li fa con i soldi dello Stato"; "il solito radical chic del cavolo", "Sembreva simpatico fino a quando non ha vinto Cannes"). Eccheccavolo! E la libertà di parola, di espressione e di opinione.Invece di chiederci se siamo veramente ridotti così male, tutti in fila a dire: il solito "Quattro formaggi". Sì perchè Elio Germano, attore, ha legato il suo nome (nel film "Come Dio comanda", 2008, di Gabriele Salvatores) ad un personaggio strano, matto e visionario per un infortunio sul lavoro, che si chiamava, appunto, "Quattro formaggi", come la pizza che amava tanto e che sgranocchiava appena aveva una manciata di spiccioli in tasca.
Ora che "Quattro formaggi" (nella foto) ha messo lo smoking se prima faceva simpatia ora fa scandalo, perchè l'Italia è così, come molti suoi telegiornali: mai turbare il manovatore, mai dire, magari sbagliando, che il re è nudo, mai fare un passo verso la sincerità perchè se prima eri geniale ora sei semplicemente "matto".
Non è, insomma, un'Italia per "Quattro formaggi". Non tanto per la sua classe dirigente sciatta e poco capace, quanto (è qui, per me, sta il vero dramma) per una società forse non in grado, al momento, di esprimerne una diversa.










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