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domenica 7 marzo 2010

Operazione Giordania

“Sali su questo monte Nebo, che è nel paese di Moab, di fronte a Gerico, e mira il paese di Canaan, che io do’ in possesso agli israeliti. Tu morirai sul monte sul quale stai per salire e sarai riunito ai tuoi antenati”.
Deuteronomio, capitolo 32 (49, 50).

Taccuino, macchina fotografica: si parte per la Giordania. Di questo paese e del suo padre, ovunque riconosciuto, Husayn di Giordania, si dice che "ha il cuore arabo ma il cervello inglese", un cervello in grado di trasformare una terra di sassi e di sabbia in un Paese ascoltato nelle stanze del potere, dando dignità internazionale al popolo nomade dei beduini, sopravvivendo a tutte le bufere che hanno scosso in questi decenni il Medio Oriente.
Cosa è la Giordania di oggi? "La terra non era e non offre tuttora granchè - si legge sulla guida del Touring club italiano -: niente petrolio, poca acqua e troppo sole". Ma, continua: "L'alba a Petra, il tramonto a Wadi Rum, quando si tingono di rosso le sabbie, le rupi e il Tesoro de Faraone, l'edificio simbolo della città perduta. sono gli attimi che valgono il viaggio in Giordania".
L'aereo è già sulla pista, il diario di viaggio è pronto, ma per il racconto ci risentiamo venerdì. Questo blog non è ancora così tecnologicamente avanzato da non recidere mai, anche in giro per il mondo, il suo cordone ombelicale con i surfer della rete che approdano, spesso casualmente, anche da queste parti. A risentirci.......





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