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lunedì 15 marzo 2010

Cristiani e Islam, prove di dialogo: l'esempio della Giordania

AMMAN (Giordania) - L'imam addetto alle tombe reali chiude l'invocazione passandosi le mani sulle labbra, quasi figurando un'ultima abluzione purificatrice. Poi, allarga le mani e fa un passo indietro, quasi a rendere più esplicito l'invito e don Erasmo, sacerdote dell'Arcidiocesi di Milano, attacca con l'Eterno riposo. Il luogo non è dei più usuali: quella preghiera di pietà cristiana eccheggia davanti alla tomba di re Hussein di Giordania, morto il 7 febbraio 1999, là dove poco prima l'aria era riempita dalle litanie pomeridiane delle moschee che popolano i colli di Amman, là dove, al nostro arrivo, sotto buona scorta e con i cani antiterrorismo mandati a pascolare nella stiva del bus per la bonifica di rito, una guardia reale aveva lasciato garritta e fucile mitragliatore per prostarsi in direzione della Mecca sul prato antistante il sacrario reale che ospita, oltre alla tomba di Hussein, quella degli avi di chi è considerato unanimamente il fautore della Giordania moderna, quella, per intenderci, con il cuore arabo e il cervello inglese.
Quella che oggi permette una prece cristiana nel più intimo fra i luoghi simbolo dell'orgoglio nazionale (nella foto), fra le tombe coperte dal drappo verde, il colore dell'Islam. Sta tutta qua la sintesi di un viaggio in questo lembo di Terra Santa, che guarda a Israele e alla Palestina, che conserva luoghi della memoria biblica (come il monte Nebo da dove Mosè vide la terrà promessa, o quel lembo di fiume Giordano dove tradizione vuole sia stato battezzato Gesù), ma che amalgama anche le grandi tensioni che per anni hanno scosso questo quadrante medio orientale: in Giordania vivono un milione e 800 mila profughi palestinesi (i territori dell'autorità nazionale rappresentano parte del confine occidentale), mentre un milione di iracheni (il confine è a Nord est, da qui transitavano gli approvvigionamenti militari nella seconda Guerra della Golfo) attendono miglior fortuna proprio in questa terra.
Una terra governata con il pugno di ferro, ma anche con la tolleranza verso le religioni di tutti. "Possiamo dire che in questo paese - conferma  padre Gregor Piotr Bielaszka, secondo segretario della Nunziatura di Amman - cristiani e musulmani possono vivere in pace. Questo è un paese tranquillo e aperto". Padre Gregor, sia pur con la reticenza innata dei diplomatici, volge lo sguardo verso nord est, giusto per dire che non è sempre così e che in Iraq si vivono giorni difficili. "Qui - spiega il sacerdote, tornato da Baghdad, poche settimane fa con il suo vissuto di tensioni anche nei rapporti quotidiani con la popolazione locale - la situazione è complessa, ci sono ancora cristiani che rischiano la vita per la loro fede". Il riferimento è a Mosul dove i cristiani di quella comunità sono da tempo sotto attacco e la persecuzione si trasforma spesso in rapimenti e uccisioni.
"Magari fosse esportabile il modello giordano" sorride padre Gregor pensando alla chiesa cattolica che sta sorgendo in riva al Giordano, a Betania di Trangiordania, dove Giovanni il Battista ha incontrato Gesù (nella foto a fianco) e dove accanto a quel tempio benedetto un anno fa dal Papa convivono le chiese di altre confessioni cristiane e la moschea. Un bell'esempio di convivenza anche alle nostre latitudini dove esistono posti come Azzano Decimo (Pordenone) dove si vogliono censire gli islamici.
"Di tutto avrei pensato in questo viaggio fuorchè di sentire l'eterno riposo sulla tomba di Re Hussein" dice con un filo di stupore Daniele Rocchi, veterano della Giordani, inviato della  Sir, l'agenzia di stampa della Conferenza episcopale italiana, che ha accolto con altri colleghi l'invito della Brevivet di Brescia per questo itinerario alla scoperta di un lembo di Terra Santa, uno scorcio significativo di Medio Oriente che ha saputo gestire la convivenza tra le religioni da nazione illuminata. "Un momento di dialogo e di preghiera che dimostra come la Giordania possa essere additata ad esempio e modello di convivenza e coabitazione da promuovere per tutto il Medio Oriente" scrive Rocchi nel suo reportage da Amman. Lo ha intitolato " Giordania - Le pietre vive, I cristiani in un Paese modello di convivenza per il Medio Oriente". Una speranza che, alla vigilia della Pasqua, fa largo al sole dopo il gelo e le nubi.

PER SAPERNE DI PIU' (link utili)

Conoscere la Giordania:
1) Wikipidia
2) Peace report
3) Il tributo a Re Hussein
4) Il dipartimento di statistica giordano

Viaggiare in Giordania
1) Brevivet
2) L'ente del turismo giordano
3) I consigli della Farnesina

Le religioni
1) Il patriarcato della Terra Santa
2) Abouna.org (sito in arabo per cristiano latini in medio oriente)
3) Notizie religiose sulla Giordania

LA FOTOGALLERY
Giordania, tra storia e religione



IN TV:
CLICCA QUI PER VEDERE IL REPORTAGE DALLA GIORDANIA MANDATO IN ONDA DA TELETUTTO QUESTA SERA (servizio di Erika Bariselli)

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