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venerdì 18 dicembre 2009

Parliamo di carcere... e regaliamo un libro


"Volete prevenire i delitti? Fate che i lumi accompagnino la libertà".
Cesare Beccaria ("Dei delitti e delle pene - capitolo XLII)

Camilleri, Carlotto, Ammaniti, Moccia e De Luca. Ma anche Valerio Onida e le sue lezioni sulla Costituzione ieri e oggi, Carlo Maria Martini e Gustavo Zagrebelsky, il cardinale e il giurista che parlano di Giustizia. In un carcere si legge forte e questi sono alcuni fra i libri che nei prossimi giorni potrebbero entrare a far parte della biblioteca delle carceri di Brescia. Sì perchè se Natale deve essere Natale sia anche per chi sta dentro. L'idea è nata dal gruppo "Valelapena", che raccoglie alcuni bibliotecari che volontariamente prestano la loro opera dietro le sbarre, all'ufficio biblioteche della Provincia di Brescia nella cui rete sono comprese anche le biblioteche di Canton Mombello e Verziano a Brescia in un preciso progetto educativo, alla associazione carcere e territorio che da anni si occupa di costruire un ponte per andare oltre il muro dei penitenziari bresciani.
L'idea è semplice: a Natale regaliamo un libro alle biblioteche del carcere. Non un libro qualunque ma un volume scelto fra un elenco elaborato dai bibliotecari per dare anche alla biblioteca del carcere un suo profilio e una sua completezza bibliografica precisa.
Così nella principali librerie di Brescia (le prime ad aderire sono state Rinascita, San Paolo, Serra Tarantola 2, Club, Ferrata, Punto Einaudi, Csam libreria dei Popoli, Ancora, Resola, ma l'elenco si arricchisce di giorno in giorno) e in quante anche in provincia espongono il logo (lo pubblichiamo in apertura del posta) dell'iniziativa "Dona un libro" sarà possibile acquistare e donare un libro alle biblioteche del carcere scegliendo fra l'elenco di testi proposto dai bibliotecari.
Un'iniziativa pubblica che vuole evidenziare quanto fino ad ora si è fatto in silenzio dietro le sbarre per promuovere la lettura fra i detenuti e per rendere operativo, al di la delle belle parole, l'articolo 27 della Costituzione secondo la quale "le pene devono tendere alla rieducazione del condannato". E rieducazione e libertà passano anche attraverso un libro.

ECCO I SEGNALIBRI NATI NELLA BIBLIOTECA DELLE CARCERI BRESCIANE

Il segnalibro elaborato dai bibliotecari del carcere di Brescia

Il segnalibro elaborato dai bibliotecari del carcere

Il segnalibro elaborato dai bibliotecari del carcere

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