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giovedì 24 dicembre 2009

Natale 2009: forse è solo questione di punti di vista



Dai il meglio di te...

L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico
NON IMPORTA, AMALO
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici
NON IMPORTA, FA' IL BENE
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici
NON IMPORTA, REALIZZALI
Il bene che fai verrà domani dimenticato
NON IMPORTA, FA' IL BENE
L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile
NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO
Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo
NON IMPORTA, COSTRUISCI
Se aiuti la gente, se ne risentirà
NON IMPORTA, AIUTALA
Da' al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci
NON IMPORTA, DA' IL MEGLIO DI TE

Madre Teresa di Calcutta (Skopje, 26 agosto 1910 – Calcutta, 5 settembre 1997)


Mi sono chiesto quale volto potrei dare al mio Natale. Gli darei il volto sorridente di Lord, 9 anni e il buon umore di quelli che sono nati nel 2000.
Mi sono chiesto quale colore potrei dare al mio Natale. E, di questi tempi, gli darei il colore fondente della pelle di Lord che qui da noi c'è forse nato, ma le sue radici stanno in Ghana.
Lord è amico di tutti; non so se sia cristiano, ma frequenta l'oratorio; gioca a calcio che sembra Seedorf e a pallacanestro, con quella divisa gialla che gli abbiamo regalato, che sembra Kareem Abdul-Jabbar ai tempi dei Lakers.
Lord è uno dei migliori amici di mio figlio Luca. E mi troverei in difficoltà a spiegare a Luca perchè potrebbe venire un giorno in cui il suo amico ghanese, ritrovandosi con alcuni connazionali, fosse costretto, per delibera di un sindaco, a parlare italiano, mentre noi, volendo, possiamo esprimerci in dialetto. Mi troverei in difficoltà a spiegare a mio figlio perchè Lord, nonostante il buon profitto non possa avere una borsa di studio perchè ha la pelle di colore diverso, perchè un somaro italiano vale più di un ghanese intelligente. Mi troverei in difficoltà a spiegargli perchè se il suo amico Lord vorrà andare ad abitare in un altro paese per avere la residenza qualcuno gli chiederà il certificato penale e a lui italo-padano, il certificato penale forse glielo chiederanno una sola volta nella vita.
Mi sono chiesto che Natale è questo del 2009, il Natale del presepio e del crocefisso, il Natale delle radici cristiane e delle crociate. Ma forse è solo il Natale delle occasioni perse, del sacrificio delle idee, del con noi o contro di noi. Forse sarebbe un Natale difficile anche per il professor Keating, sì quello de "L'attimo fuggente"

e per Robert Frost e i rimpianti per "The Road Not Taken" la strada che non presi, quella più difficile, battuta da pochi e, si direbbe oggi che si etichetta tutto come nella dispensa di Suor Germana, quei pochi quasi tutti "catto-comunisti" e amici dei negri (rigorosamente con la "gr").
Forse la verità è che un Natale difficile per tutti, per le nostre paure per le nostre insicurezza, per le nostre esistenze dall'orizzonte ristretto, per il nostro cammino insidioso, per la nostra nave senza un "capitano, mio capitano" che ci aiuti a cambiare il punto di vista.
Mi immagino un quadretto di Natale e vedo Lord lanciato a canestro infilare la palla con la scioltezza di un afro-americano, planare sul parquet e "battere un cinque" col fratello bianco, con quel mio figlio che mi insegna ogni giorno che interpretare la vita, le sue gioie e le sue paure, è solo questione di punti di vista: che differenza c'è fra bianco e nero se l'amicizia non ha colore?
Buon Natale 2009



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