"Per fare buon giornalismo non ci vuole un'intelligenza superiore ma tenacia.Bisogna capire che un buon reportage è anche noia: bisogna esserci, aspettare, stare concentrati, guardare tutto con grande cura, ascoltare con attenzione e preoccuparsi sempre di cercare il senso di ciò che si vede. E bussare, bussare continuamente alle porte. Forse il mio motto potrebbe essere sintetizzato così: "toc-toc". E' questa la tenacia"
David Remnick direttore del "New Yorker" (da Mario Calabresi: "La fortuna non esiste" Mondadori)
A dio
(fermo posta)
"Eri - come la "lettera smarrita" di Pöe, nello spazio impensabile perché scontato.
Eri - e sei, ora ho capito - fra le parole che ho tanto usato ed osato.
Sempre ci sei stato, eri lì, ci sei ancora, e voglio decifrarti,stanarti, usando sì le parole ma in modo diverso, e in diverso modo la follia, il mestiere con cui la parola mi diventava grafia, mania, nodo, vuoto suono od effetto; e fola.
Solo quello so fare, solo lì speranza che Tu adesso compaia,perfetto, magari in rima ma rimando con te stesso, in un metro o in un altro.
Tu puoi elevare al cielo qualunque prosodia; purché Tu appaia, le fruste parole si faranno Parola e col mio io sepolto finalmente parlerai, che mai è stato quel ch'era forse destinato ad essere, un Io mancato, strangolato.
Parlami a perdifiato.
Ti cedo, ogni suono o silenzio; e già Ti vedo emergere da quella pila di parole inutilmente ... di parole inutilmente sparse nel cassetto, cancellarne rime e rumore, facendone linguaggio perfetto d'amore.
Cancella anche me, cambiami, conducimi, ri-traducimi, parla Tu per sempre, Signore"
Da Vittorio Gassman (1922 -2000)
"Anima e corpo – talk show d’addio" (1996)
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2 commenti:
Strano che nessuno senta il dovere di esprimere il proprio disgusto per la mentalità retrograda che si manifesta fra questi 'padani'in questo servizio. Sono rimasto esterrefatto. Sono nato nel nord, ma QUESTO nord non lo capisco, e soprattutto non capisco i giovani che sono peggio degli adulti. Ma non hanno studiato la Storia? Non capiscono che queste sterili reazioni non eliminano il Nuovo che avanza, con i suoi lati certo negativi ma anche positivi, perché le civiltà si sono sempre fortificate con le 'invasioni' di altre popolazioni.
Gabriele (Roma)
Caro Gabriele,
il tuo ragionamento non fa una piega, ma ormai è la lotta del tutti contro tutti senza rendersi conto che così facendo non andremo da nessuna parte. Una interessante riflessione l'aveva fatta Claudio Magris sul Corriere alcune settimane fa. Leggi un mio post in proposito:
http://marcotoresini.blogspot.com/2009/12/la-paura-dellaltro-e-i-barbari-della.html
Ciao
Marco Toresini
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