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mercoledì 15 aprile 2009

Terremoto e le case che non cadono

Terremoto in Abruzzo: seconda fase. Dopo il dramma degli sfollati in Abruzzo è arrivata la fase 2: la verifica delle agibilità degli edifici. E i giornali in questi giorni sono un fiorire di storie sul malcostume tutto italiano di predicare bene (ovvero realizzare leggi spesso all'avanguardia), ma di razzolare male (ovvero non mettere in pratica quelle leggi o, peggio, aggirarle). E nell'elenco degli edifici che meriterebbero un'indagine della magistratura non c'è solo l'ospedale de L'Aquila, ma anche palazzi residenziali sbriciolatisi come pane raffermo.
Il Corriere della Sera di oggi, però, a pagina 6, racconta la storia di una casa di Onna miracolosamente illesa nonostante si trovi nell'occhio dell'inferno. E' la villetta di Margherita Nardecchia Marzolo, una vecchia fornace ristrutturata dal marito della donna ingegnere e dall'amico geologo. Una ristrutturazione che ha incatenato muri, usato malte speciali e tanto legno con il risultato che la signora Margherita deve ora fare i conti, oltre che con la paura di nuove scosse, solo con un comignolo lesionato.
Forse non si potrà prevedere quando verrà il terremoto, ma stare con la lampada accesa (per usare un'immagine evangelica) si può e si deve. Le tecniche di costruzione antisismiche esistono e per conoscerne i segreti basta riascoltare una trasmissione proposta nei giorni scorsi dall'emittente del Sole 24 ore, Radio 24, all'interno del programma di divulgazione scientifica Moebius . Nella trasmissione si è parlato anche delle tecniche costruttive antisismiche messe a punto da Ivalsa (l'istituto per la valorizzazione del legno) e Cnr e Provincia di Trento e presentate con successo in Giappone. Volete vedere una casa in legno di sette piani resistere al terremoto di magnitudo 7,2 della scala Richter? Guardate il video qui sotto e capirete che domare la furia del sisma si può.

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