Cossiga è stato un personaggio contestato, con idee spesso non condivisibili, di quelli, però, che sapevano dimettersi al momento giusto, di quelli che sapevano cosa è il senso del ridicolo ("Se Berlusconi è il nuovo De Gasperi io sono il nuovo Carlo Magno") e il senso dello Stato (talvolta padre, altre manganellatore). Mi chiedo quanti oggi, in uno scenario politico tutto sommato desolante, possano fregiarsi senza cadere nel ridicolo del titolo di "servitore dell'Italia".
Un titolo che Cossiga ha interpretato nel bene e nel male, ma mi chiedo cosa sia meglio: un servitore della Repubblica" o "un servitore del proprio portafoglio, della propria cricca, dei propri interessi"?
Il dibattito è aperto... commentate, gente, commentate.
Un'intervista
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