Non è bello: è il segno di una riconciliazione mancata, è il segno che una parte politica, forse, non ha saputo fare i conti in maniera sincera e disincantata con il proprio passato per poter dirsi finalmente una destra moderna, senza scheletri nell'armadio. E' il segno, anche, che lo Stato ha abdicato alla chiarezza a chiudere il con il passato delle cricche e dei depistaggi. Ma forse quel passato non è mai passato fino in fondo anche se tanta strada è stata fatta.
Per ricordare la Strage di Bologna, vorrei usare le parole che Carlo Lucarelli, giallista emiliano-romagnolo, ha scritto per Sette del Corriere. Un pensiero che dice quanta strada, umana più che giudiziaria, ci sia ancora da percorrere.
"Ma quella stazione oggi c'è ancora. Quell'ala distrutta è stata ricostruita, la sala d'aspetto è ancora lì ed è sempre piena, c'è ancora Bologna, nonostante le ferite, c'è ancora l'Italia, nonostante le stragi, e ci siamo ancora noi. Oggi quella fenditura nel muro della sala d'aspetto che è stata lasciata dalla ricostruzione è diventata patrimonio dell'Unesco come monumento di pace.
Accanto a quella fenditura c'è un memoriale con i nomi delle vittime della bomba. Che non sono fantasmi, sono ricordi. Ci ricordano che a trent'anni da quel giorno quella Strage ancora mantiene molti lati oscuri e soprattutto come molti altri episodi simili della nostra storia, ancora non ha un mandante e ancora non ha un perchè".
Inedito: la strage di Bologna
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2 commenti:
La destra non può ridurre tutto a semplici spot per evitare scissioni o perdita di consensi. Per questa ragione è nato il Pdl.
Certe questioni vanno affrontate prima che diventino una cancrena inarrestabile. Ed oggi lo sono.
E' disgustoso il rifiuto di presenziare alle commeorazioni della strage da parte dei rappresentanti di questo governo di cricconi, massoni, mafiosi, ipocriti post fascisti senza ritegno, bugiardi per convenienza e maleodoranti scarti di un passato mai chiuso.
Abbiano il coraggio delle loro azioni e si riprendano in faccia a colpi di fischi e proteste, l'odio che stanno seminando da decenni.
Non è solo questo c'è qualcosa di più e non è solo un sospetto: rappresentanti di questo stesso governo a partire dal presidente del consiglio hanno fatto parte in passato di organizzazioni come la loggia P2 il cui scopo era quello di rovesciare l'ordine costituito destabilizzando la Repubblica. Tutti sanno che Licio Gelli e soci sono stati coinvolti anche nella strage della Stazione di Bologna. Questi personaggio che indegnamente rappresentano l'Italia semplicemente se ne fregano di quei morti che in un passato non tanto lontano le loro stesse idee hanno voluto.
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