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giovedì 19 novembre 2009

E se quest'anno la Natività fosse nera?


La bella pensata degli amministratori di Coccaglio di chiamare "White Christmas", Bianco Natale, un'operazione di revisione delle residenze agli stranieri in scadenza proprio il giorno di Natale, non è piaciuta neanche a Bossi e questo rende l'infurtunio (chiamiamolo così per non scomodare scenari più inquietanti) della giunta del centro della Franciacorta ancora più sconcertante.
Spulciando fra le prese di posizioni registrate in queste ore mi è capitata tra le mani quella del mio amico Franco Capretti, segretario della sezione bresciana della Conferenza Mondiale religioni per la Pace. A nome dell'organizzazione ha inviato alla comunità cristiana di Coccaglio una lettera aperta con una serie di proposte per riappropriarsi dei valori autentici del Natale, macchiati da quel "White Christmas" che puzza di blasfemo.
Fra queste proposte anche quella di realizzare "presepi neri o di colore", nelle case, in chiesa e all'oratorio del paese. E se questa proposta di una Natività nera diventasse l'impegno che ognuno di noi renderà concreto nella propria casa? Sarebbe bello. E magari avremmo qualcosa di cui parlare con orgoglio ai nostri figli.

Ecco la lettera aperta

Alla Comunità Cristiana di Coccaglio


Noi, membri della Conferenza Mondiale Religioni per la Pace (WCRP) di Brescia, soprattutto nella sua componente cristiana, abbiamo appreso con ‘dolore’ quanto sta avvenendo nella vostra comunità.
Il nostro ‘dolore’ è per chi sta subendo questa ‘legislazione’ accompagnata da un’idea di ‘pulizia’.
Tutto ciò è preoccupante in quanto questa operazione di ‘pulizia’ si regge sulla simbologia (e usiamo questo termine nel suo senso più stretto: ciò che unisce) del Natale.
Pensiamo che questa vicenda sia da affrontare senza paure e contorsioni ecclesiastiche, poiché questa associazione (pulizia=Natale) rischia di richiamare periodi della storia in cui i simboli cristiani sono stati utilizzati per dividire e massacrare. Non vale nulla, meno di niente, far memoria della Shoah se non siamo spinti a far sì che, oggi, certe espressioni e comportamenti non sono e non possono essere avvallati e sostenuti anche col nostro silenzio. Propio nel e per il silenzio sono morti milioni di uomini.
Come cristiani praticanti siamo smarriti e soprattutto stanchi che il messaggio evangelico sia costantemente sovvertito/difeso da persone che hanno scelto esattamente una ideologia per eccellenza anti-evangelica e pagana. Questo dovremmo sempre ricordarlo.
Chiediamo, quindi, alla vostra comunità di fare delle piccole dimostrazioni, che non comportano grandi ‘rischi’, ma fanno parte del nostro essere coerentemente discepoli di Colui che è nato, morto e risorto per ogni uomo che cammina sulla terra. Anche per coloro che pensano il contrario.

Ci permettiamo di suggerirvi alcune idee:

-Il Parroco e il Consiglio Pastorale sollecitino mons. Monari a una riflessione / dichiarazione in merito (per Coccaglio e comuni affini...). Ci sembra la più urgente! Oppure chiedano al Vescovo di venire a celebrare la messa di Natale proprio a Coccaglio, dimostrando così di essere il pastore di tutti. Sarebbe l’azione più forte.

-Il Parroco, il Consiglio Pastorale, il Gruppo missionario e la Caritas di Coccaglio dicano il proprio "Annuncio natalizio" in merito; non lasciatevi scippare il Natale. La stessa cosa se possibile si faccia a livello di Zona pastorale.

-A Coccaglio (in parrocchia, oratorio, nelle case eccetera) si facciano solo "presepi neri o di colore": niente personaggi "bianchi"; oppure bianchi e colorati assieme, tutti verso Gesù salvatore.

-A Coccaglio e altri comuni affini, davanti alla Chiesa, un caloroso show di canti natalizi Gospel.


Questo è quello che pensiamo, sorretti anche dai nostri membri appartenenti ad altre religioni (e normalmente stranieri).
Ricevete questa lettera come atto di vicinanza e di amicizia. Null’altro che questo.


Prof. Francesco Capretti
Segretario Conferenza Mondiale Religioni per la Pace
sezione Brescia

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