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mercoledì 13 maggio 2009

Amministrative 2009, via alle danze...

Sabato 9 maggio nelle segreterie comunali dei 154 comuni della provincia di Brescia che rinnoveranno sindaco e consiglieri sono state scaricate quasi 350 liste, altrettanti aspiranti sindaci, oltre 4200 candidati alla carica di consigliere.
Che elezioni saranno quelle del 2009? Le elezioni in cui, probabilmente, il Centro - destra celebrerà il miglior risultato di sempre, riuscendo a conquistare (non è difficile prevederlo) anche qualche roccaforte della sinistra, fino ad ora risparmiata dallo tsunami del dopo-Prodi; le consultazioni elettorali in cui la Lega nord sanerà una contraddizione che agitava i sonni di molti militanti: il Carroccio è partito di maggioranza relativa in molti comuni bresciani, ma, fino ad ora, i sindaci che è riuscito ad esprimere si contano sulle dita di due mani.
E proprio per cercare di sanare questo deficit di rappresentatività ai vertici (evidenziato da molti militanti in una delle ultime convention del Carroccio) che le comunali 2009 verranno ricordate anche come le elezioni in cui le segreterie provinciali, almeno nel centro destra, l'hanno fatta da padrone. Giustamente orgogliosa, Viviana Beccalossi, coordinatrice provinciale del Pdl, ha evidenziato come con la Lega siano stati stretti accordi nell'80% dei comuni della provincia. Così gli ultimi giorni prima del deposito delle liste si sono consumati drammi che forse avranno qualche ripercussione amara nelle urne: a Montichiari la dirigenza leghista che aveva amministrato per 10 anni è stata sacrificata nel nome di una giovane candidata del Pdl, provocando uno scisma talmente forte (una vera e propria secessione della sezione locale della Lega che correrà nel nome di Elena Zanola, da sempre candidata in pectore del Centro destra) che il Carroccio non è stata in grado di formare una propria lista, mandando due esponenti di spicco come l'ex senatore Sergio Agoni di Offlaga e la consigliere regionale Monica Rizzi (camuna di Darfo) a rimpolpare la lista unica del Centro destra. A Palazzolo invece le scelte delle segreterie (l'assessore provinciale Alessandro Sala) sono piaciute poco ai militanti locali del Pdl, per i metodi e per la sostanza (almeno a giudicare dallo sfogo amaro e duro del sindaco uscente Silvano Moreschi su Bresciaoggi).
E il centro sinistra? E' sembrato più occupato a raccogliere in liste civiche (soprattutto dove si vota a turno unico)gli insoddisfatti (l'unico modo, forse, per tentare l'impresa impossibile) che a tracciare un percorso politico preciso e riconoscibile. E in qualche caso ha saputo anche usare uno strumento di democrazia come le primarie per esaltare le divisioni interne con il risultato di rendere ancora più in salita la strada della vittoria (è il caso di Ghedi dove il sindaco uscente Anna Guarneri, dovrà vedersela con un assessore della sua giunta).
Resta, in tutto ciò, il problema di sempre: la difficoltà di trovare nomi e volti nuovi per la politica. A parte qualche encomiabile eccezione (soprattutto nei centri più piccoli), ritroviamo ex sindaci tornati in pista dopo una sosta ai box, perchè cinque anni erano reduci da un doppio mandato, assessori provinciali spediti (si dice non senza qualche malumore)a correre nei comuni maggiori, anche se non quelli di nascita o di residenza (è il caso del leghista Aristide Peli da Polaveno che aspira alla carica di sindaco di Iseo) e vecchie glorie della politica che bevono l'amaro calice per attaccamento alla maglia.
Comunque dopo le ore convulse che precedono la presentazione delle liste, ora si balla, in una campagna elettorale all'ombra delle elezioni Europee e fra poco meno di un mese vedremo quanto le scelte fatte siano state gradite dall'elettorato.

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