mercoledì 22 giugno 2011
Carceri: l'estate dei digiuni
E' dura l'estate in carcere. Le condizioni di vita si fanno ancora più disumane, a Brescia come a Palermo. Così l'estate 2011 delle carceri italiane sarà l'estate dei digiuni: digiunano i detenuti, digiunano i famigliari, digiunano i politici. A Brescia, a Canton Mombello (fonte: Notizie radicali), digiunano 11 detenuti e, a turno, anche i legali dell'Unione camere penali con un obiettivo dichiarato: digiunare per cambiare.
Digiuna per restituire dignità al sistema penitenziario italiano anche Marco Pannella. Lo fa ormai da due mesi con tutte le conseguenze psico-fisiche del caso. Lo fa nella solita indifferenza per una causa che dovrebbe coinvolgerci tutti, perchè il tema giustizia non può non partire dall'espiazione della pena con una garanzia di umanità e di rieducazione. In un carcere umano, garantire la certezza della pena è più facile e crea meno sensi di colpa ad uno Stato inadempiente.
Pannella digiuna in silenzio e già fioccano gli appelli a farlo desistere. Toccante quello di Adriano Sofri sul Foglio, ma c'è anche chi va oltre come Gianni Gennari su Avvenire o Pierluigi Battista sul Corriere della Sera. La domanda è solo una: il tema delle carcere, del sovraffollamento, delle condizioni di vita nelle celle italiane deve essere solo un tema che riguarda Marco Pannella e i radicali? La domanda è ovviamente retorica, perchè l'umanità delle carceri è - per dirla con Pannella - un tema di democrazia e - aggiungiamo noi - di civiltà. Quella di un Paese che non sta a sud dell'equatore.
E' USCITO IL NUOVO NUMERO DI ZONA 508, IL GIORNALE DELLE CARCERI DI BRESCIA.
SCARICATELO O LEGGETELO QUI
ZONA508-GIUGNO2011
Digiuna per restituire dignità al sistema penitenziario italiano anche Marco Pannella. Lo fa ormai da due mesi con tutte le conseguenze psico-fisiche del caso. Lo fa nella solita indifferenza per una causa che dovrebbe coinvolgerci tutti, perchè il tema giustizia non può non partire dall'espiazione della pena con una garanzia di umanità e di rieducazione. In un carcere umano, garantire la certezza della pena è più facile e crea meno sensi di colpa ad uno Stato inadempiente.
Pannella digiuna in silenzio e già fioccano gli appelli a farlo desistere. Toccante quello di Adriano Sofri sul Foglio, ma c'è anche chi va oltre come Gianni Gennari su Avvenire o Pierluigi Battista sul Corriere della Sera. La domanda è solo una: il tema delle carcere, del sovraffollamento, delle condizioni di vita nelle celle italiane deve essere solo un tema che riguarda Marco Pannella e i radicali? La domanda è ovviamente retorica, perchè l'umanità delle carceri è - per dirla con Pannella - un tema di democrazia e - aggiungiamo noi - di civiltà. Quella di un Paese che non sta a sud dell'equatore.
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