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mercoledì 25 marzo 2009

L'armadio delle parole e la notte in Italia

"Questa notte che corre e il futuro che arriva chissà se ha fiato"...
Chiamale se vuoi coincidenze, ma aver sentito Ivano Fossati cantare "Una notte in Italia" (ieri sera a "X Factor" in coppia con Morgan), alla vigilia di questo "post" inaugurale e come se questo esperimento mediatico, questo armadio stipato di parole nel quale fare un po' di ordine, iniziasse con il giusto mix di carica riflessiva, voglia di andare a ruota libera, necessità di raccontare qualcosa. Voglia di mettere a dimora concetti, di sollecitare riflessioni, di strutturare idee in questa notte italiana dove si sente ma non si ascolta, si guarda ma non si vede. E la nostra fortuna sta nel "vivere adesso questo tempo sbandato" e di viverlo "in un parcheggio in cima al mondo". Un parcheggio on line dal quale scrutare il flusso delle idee, il vivere delle storie, in un'epoca in cui dicono che il tuo modo professionale di osservare, di raccontare, di far capire, è destinato a finire stritolato in una macchina mediatica che corre sempre più veloce, che vuole andare lontano, senza sapere, però, se avrà il fiato necessario per farlo.
Come sfogarsi in questo parcheggio in cima al mondo in un'epoca dove è vietato anche giocare a calcio nei parchi, perchè si pensa che basti un divieto per educare, un cinque in condotta per raddrizzare un'adoloscenza nata storta? Vincendo la pigrizia e tirando fuori dall'armadio, storie, notizie, riflessioni: le parole non mancano, per le idee ci stiamo attrezzando. Anche con il vostro aiuto. Benevenuti nel mio blog.

6 commenti:

Huyhnhnm ha detto...

Buon viaggio :-)

stefytolly ha detto...

Congratulazioni e mi raccomando: CURALO!
...in fondo è una creatura vivente e sei tu a dare ad esso il necessario sostentamento; non ricordartene solo una volta al mese.

robertobianchi ha detto...

eccomi in visita al neonato. Come dire, l'aspetto è ottimo e sembra piuttosto sveglio. lo terremo d'occhio.
ciao robibi

mm ha detto...

Bravo. E il post di Agostini, attualissimo per chi si occupa di economia, mi ha commosso.

Marco Toresini ha detto...

Grazie a tutti per l'incoraggiamento.

Anonimo ha detto...

E così la politica, quella con il vizietto di autoassolversi e dalla memoria corta, ci riprova. Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, in occasione del decennale della scomparsa di Craxi che ricorrerà il prossimo 19 gennaio, propone di intitolare a Bettino qualcosa: una strada, una piazza o un parco, quello che sia, l’importante è riabilitare ed uscire da anni che definire “squallidi”, secondo il Paolo Pillitteri, sindaco di Milano alla vigilia dello scoppio di Tangentopoli e cognato del leader socialista, inquisito anche lui, è dir poco.Punti di vista. Ovviamente, per noi lo squallore è una politica che, per anni, ha rubato e truffato i cittadini. Per questo, l’idea di intitolare a Bettino Craxi una strada, una piazza o un parco è fuori dalla nostra concezione etica della politica e delle vita sociale e civile. Perché per noi, per Italia dei Valori, c’è un limite invalicabile tra onestà e criminalità e quando un politico commette crimini la sua immagine si infanga per sempre. Non c’è una via di mezzo e la politica dovrebbe rendersene conto una volta per tutte. Un politico corrotto è solo un corrotto, non può essere scisso in due, per dimostrare che è stato anche uno statista. Un chirurgo, per quanto bravo, se fa esperimenti su cavie umane, non è un bravo chirurgo è un assassino e basta. Anzi, forse è il peggiore dei chirurghi.E’ questo che alla politica proprio non va giù. Ed è per questo che a Di Pietro e a Italia dei Valori certa politica non perdona il fatto che ama ricordare ad essa quanto sia sporca. Bettino Craxi non merita l’intestazione di nulla perché non era un esiliato ma un latitante, una persona condannata per corruzione e illecito finanziamento ai partiti, responsabile di tanti debiti nelle casse dello Stato nella prima Repubblica. Ha ragione Antonio Di Pietro quando dice che c’è una distorsione della realtà e che se targa ha da essere allora ci si scriva sopra “Bettino Craxi, politico, condannato, latitante”, perché questa è la verità che una stagione, quella di Tangentopoli, ha consegnato alla storia.Italia dei Valori ritiene offensivo, indecoroso intitolare una via, una piazza o un parco o qualunque altra cosa ad un latitante. Nulla contro l’uomo. E’ rivoltante la strumentalizzazione che molti nella maggioranza stanno mettendo in atto in queste ultime ore. Ma nessuno sconto quando c’è il gioco la verità.

FEDERICO RAFFETTI