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lunedì 7 febbraio 2011

Invida: tra Soldati e i tronisti

Cito dall'intervista a Vittorio Missoni pubblicata oggi dal Corriere (in occasione dell'uscita del libro autobiografico che celebra i suoi novanta anni): «"Ma Brera è stato il mio cantore, leggi qua... ha scritto cose da non credere". Tira fuori un foglio con un articolo del «Guerin Sportivo». Ricorda le bevute di Pernod, con Brera, alle otto del mattino alla «Gazzetta», ricorda le cene del giovedì all'Osteria Riccione: "Il bicchiere di vino era sempre metà pieno». C'erano, tra gli altri, Giovanni Arpino e Mario Soldati, che "a scopa non era poi così bravo come credeva". C'è un sacco di vita nel sorriso di Missoni, incontri, caffè, balere, avventure, amici, «piacevoli compagnie», soubrettine, ragazze: Lucia Bosè, commessa in una pasticceria vicino alla Madonnina, quando lo vide disse che gli mancavano solo le ali per essere un angelo».
Leggo e provo un senso di invidia per quelle frequentazioni che danno spessore alla vita, per quelle occasioni di crescita intellettuale che oggi si fanno sempre più rare. A noi, in questa società tanto distratta, può capitare al massimo di fotografare con il telefonino un tronista di uomini e donne, altro che partita a carte con Mario Soldati...



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