
Chi l'avrebbe mai detto che quella che sembrava una lotta sindacale d'altri tempi potesse chiudersi, almeno così pare, alla vigilia di ferragosto. La storia dell'Innse e l'accordo con la cordata capeggiata dalla bresciana Camozzi è il segno che la volontà conta forse più dei proclami istituzionali; che la voglia di fare imprenditoria seria non è scomparsa; che nella lotta sindacale, anche la più dura, serve il buon senso; che i teorici del nuovo mondo del lavoro e delle sue nuove dinamiche hanno forse ragione, ma nella realtà alcuni modi di affrontare le situzioni più critiche pagano ancora.
Non so come andrà a finire la vicenda Innse (ora dagli accordi su carta bisogna passare ai fatti), ma certo è che in questa estate torrida che puzza di recessione si è aperto un rivolo di speranza che potrebbe raffreddare un autunno che si preannuncia sempre più caldo.
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Una testimonianza

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